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mercoledì 29 aprile 2015

Labirinto d'amore








Nei labirinti dell’anima ci sono i segreti dell’amore.
Lì amano sostare e confabulare
con lo scorrere della quotidianità.
E’ un giardino segreto
popolato da emozioni inaspettate,
da passioni travolgenti,
da sguardi complici e appassionati.
Agrumeto ricco di aromi e profumi,
essenze speziate, magiche e affascinanti.

Sul corpo traspaiono i segni del tempo.
Ciò che nell’anima è nascosto
diventa immagine immediata,
mappa di percorso
che traspare tra uno sguardo
tenero e comprensivo 
o timoroso e meravigliato.
Ci sono rughe complici di preoccupazioni,
capelli ingrigiti dal superare
ostacoli inaspettati e inattesi…
ma questo è vita!

Il labirinto dell’anima chiede aiuto
alla mappa della vita
per conciliare il sogno con il bisogno,
l’emozione con l’azione,
il sentimento con la ragione.
Due percorsi intrecciati,
ma sempre teneramente tra di loro innamorati,
perché dove sogna l’uno vive l’altro.

(da “Le Cianfrusaglie” di AnnaMaria)

lunedì 27 aprile 2015

La nostra singola storia





La nostra singola storia
vive e si genera come l’onda del mare
che incurante delle orme tracciate
con delicatezza,
gentilezza,
irruenza,
brutalità,
impeto,
a secondo del momento,
si impossessa di ciò che è stato
consentendo al presente
di riformarsi e compattarsi.
E’ la vita che si ossigena
facendo nuovo spazio a nuova vita.
E’ nel presente il seme del passato
e il frutto del futuro.

(da “Le Cianfrusaglie”di AnnaMaria)

mercoledì 22 aprile 2015

Il conflitto





Ci sono bisogni che avvertiamo nei nostri labirinti mentali e sono solo nostri, incomprensibili anche a coloro che affermano di amarci.
La vita la possiamo vivere a due, con le persone care, i figli, gli amici, l’universo degli “altri”… ma ognuno di noi continuamente si trova a confrontarsi con se stesso e con i suoi sogni, desideri, aspettative.
E’ molto difficile comprendere cosa ci fa “stare bene”, cosa ci permette di sentirci adeguati ed in equilibrio con noi stessi e con coloro che condividono il nostro cammino.
Ci sono emozioni che percepiamo nel profondo del nostro essere che molte volte non ci permettono di sentirci compresi, realizzati o semplicemente apprezzati per quello che facciamo o che ci aspettiamo.
La mia realtà di vita, non necessariamente utilizza il paradigma di coloro che ci vogliono bene, e il loro bene, come sicuramente il nostro bene, non risulta adeguato a quelle che sono le nostre esigenze.
Tutti noi abbiamo necessità di vederci “confermati e apprezzati come persone” perché è forse questo che fa si che un rapporto diventi poi veramente significativo e appagante.
Non è mai un singolo evento che porta alla crisi, ma una concomitanza di situazioni che si protraggono nel tempo senza trovare soluzioni. Il disagio diventa percepibile anche nella relazione e ci si sente impotenti, inadeguati, soli e purtroppo … non sufficientemente amati.
Sono molteplici le forme di amore: di coppia, di fratelli, di genitori/figli, di amici … e il lasciar correre, l’aspettare, il rimandare non fa altro che far sedimentare il disagio impoverendo l’espressività e il desiderio di confrontarsi, poiché si vengono a delineare “temi” dai quali occorre rifuggire per non suscitare nell’altro difese o giustificazioni che lasciano sempre la situazione invariata.
Il conflitto genera disagio … ma il malessere è ancora più denso se si evita di parlare di ciò che crea “il problema”.
Il disagio emerge sempre quando uno vive di luce riflessa e deve sempre aspettare i tempi dell’altro, i bisogni dell’altro, i timori o le aspettative altrui. E’ a quel punto che si palesa la fatidica domanda:
“Ma io, per te cosa sono? Perché non tieni presente che questa situazione mi fa stare male? Perché occorre sempre rimandare e attendere i tempi tecnici altrui? Forse, io per te, non sono così importante … forse non stai bene con me … forse quello che desidero io non è ciò che desideri tu … forse il mio malessere scaturisce dal fatto che non mi sento amato, compreso, desiderato, rispettato … e vedo che sempre dopo  qualcun altro vengono prese in considerazione le mie richieste …” E si potrebbe continuare all’infinito per fare esempi di inadeguatezza, scontentezza, delusione.
E’ vero che non esiste una realtà, ma “le interpretazioni che di questa diamo” …e lo facciamo a tutto tondo, ma sempre partendo dal nostro sentire. Non c’è peggior cosa che non tenere in debita considerazione “il sentire altrui”, e questo lo dico in primo luogo proprio per me …
Forse non ho mai veramente colto come l’altro vive il conflitto e cosa le passa per la testa quando io ripropongo per l’ennesima volta la necessità di venire a capo del problema..che, non è non parlandone che si risolve e che acquieta gli animi.
E’ proprio a quel punto che al problema si viene a sostituire la relazione, il modo in cui io ti comunico il mio disagio, e tu non lo comprendi … tu mi palesi il tuo, ed io a mia volta, come se si giocasse una partita a tennis, non lo comprendo.
Come la vita dell’individuo anche la vita di coppia, di diade, di gruppo ha la sua evoluzione.
Per l’individuo è importante la prospettiva temporale, legata a tappe, obiettivi da raggiungere, un percorso da realizzare. Per la coppia, come per tutti i gruppi di pari e non,  è importante la progettualità condivisa che porta ad un cammino psicologico di crescita che possa soddisfare entrambi e che soprattutto li faccia sentire adeguati, compresi e…amati!
Si può risolvere veramente il problema, la crisi, la conflittualità solo, e solo se, entrambi i contendenti lo desiderano per loro stessi e per l’altro….

(da "le Riflessioni sconclusionate" di AnnaMaria)