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sabato 13 febbraio 2016

Metamorfosi



Campi e vigneti silenziosi e dormienti,
frutteti assopiti,
alberi scarni nella loro nudità
si preparano con silenziosa preghiera
ad accogliere il germe vitale
dell'esuberante primavera.
La nebbia della campagna invernale
sommerge ogni cosa
per consentire alla necessità della vita
di accumulare le forze
per poter tornare a sognare.

C'è un legame invsibile
che getta ponti tra la morte e la vita,
che vigila guardingo sull'agire quotidiano
per consentire a ciò che stato
di fertilizzare ciò che sarà.

E' la storia dell'uomo,
che inconsapevole di ciò che è
ripercorre parallelamente
la metamorfosi della natura,
che incurante dell'agire del tempo
coinvolge il singolo e il tutto
per rigenerare il mistero assopito del vivere.
Tutto ciò che è, è ciò che deve essere.

(da “Le Cianfrusaglie” di AnnaMaria)

Vorrei...



Vorrei avere occhi capaci di meravigliarsi
della perfezione delle piccole cose
che accettiamo per scontate,
ma che scontate non sono.
Vorrei poter, nell'umiltà dell'agire quotidiano,
rintracciare il silenzioso e operoso agire
di coloro che con dedizione
si dedicano a ciò che è necessario fare.
Vorrei celebrare gli antieroi che risaltano
sugli schermi della vita
nel loro anonimato agire.
Vorrei riuscire ad essere appagata
dalla semplicità del percepire
dell'essere ora e qui,
e poter con la fantasia spaziare
nelle regioni misteriose
dell'inspiegabilità della vita
per sentirmi goccia
di un oceano di umanità
che si accontenta semplicemente di vivere.

(da “Le Cianfrusaglie di Anna Maria)

mercoledì 10 febbraio 2016

Me stessa



Ho avuto bisogno di smontare
ogni pezzo di me stessa
per potermi ricostruire e rigenerare
in questi ultimi dieci anni.
Mi sono rifugiata nei ricordi,
ho rivisitato il mio tempo
di ragazza, moglie e madre,
ho vissuto il sentirmi orfana di e stessa,
per riuscire ad immergermi
e a farmi sommergere dall'ineluttabilità della vita.
Ho toccato gli abissi della malinconia e della tristezza,
mi sono isolata da tutto e da tutti
pur cercando di nascondere
le brucianti lacrime.
Ho quotidianamnte indossato maschere di sorrisi
per non leggere la pietà negli occhi altrui,
ho lottato come un Sisifo
per non sommergere i miei figli
con le mie brucianti ferite
e aiutarli a credere nella gioia di vivere.

Oggi mi trovo ad essere una nuova donna,
una madre e una nonna,
grata di poter essere ora e qui
e godere di ciò che la vita
è ancora in grado di donarmi.
Oggi non c'è il sogno dell'adolescente,
né le aspettative della giovane moglie e madre,
ma la semplice consapevolezza
di aver avuto tanto da tutti coloro che
mi hanno accompagnata a sentirmi ciò che oggi sono.
Oggi, nella mia tarda maturità,
sento di essere donna felice per ciò che ho vissuto
e per tutto ciò che ancora potrò vivere.
Grazie alla vita e a chi mi ha amata e mi ama!

(da “Le Cianfrusaglie” di AnnaMaria)

martedì 9 febbraio 2016

Vento di febbraio

 

Il vento di febbraio
si adorna dei profumi del carnevale
e giocherellone trascina nel suo mulinello
le ultime foglie secche
che si accartocciano su se stesse.
Febbraio, mese di sogni
e di intense malinconie,
si addobba di coriandoli colorati
mascherando volti che sorridono
con le labbra,
ma piangono con gli occhi.
Mese di transizione per stemperare
gli sbalzi dell'inverno
e anticipare con i fiori dei mandorli
il tepore primaverile.
E' la vita che assopita e infreddolita
sogna un risveglio che canti
alla vita una melodia di suoni e colori.
Febbraio...mese che culla il vento che
con l'intensa mimosa sta cambiando...

(da "Le Cianfrusaglie" di AnnaMaria)

giovedì 4 febbraio 2016

Tra passato e presente



Ci sono emozioni vissute intensamente
che si sono appropriate di una briciola di me.
Improvvisamente prendono vita
quando una melodia lontana torna a danzare,
un aroma a inebriare le mie narici,
un tramonto a farmi sognare.
Sono spazi del mio cuore
che nell'inconsapevolezza del presente
sussurranno ricordi intrappolati nelle trame di vita
che aspettano solamente di veder
ricostruito un ordito che rispecchi
ciò che è stato e ciò che ora è.

E'un tempo vissuto che perde la sua spazialità,
si dilata nei ricordi
e si comprime riassorbendo in sé il desiderio di vivere
facendomi navigare là dove in realtà non posso approdare.
Vivo l'ora qui, cosciente che
istanti di esistenza sono là,
dove ho imparato a essere ciò che ora sono.

AnnaMaria Ponziani