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sabato 30 giugno 2018

…riflessioni sconclusionate mentre sono agli esami di stato…




Ognuno di noi giudica l’altro secondo i propri criteri che sono frutto di una cultura e di un’educazione nelle quali siamo completamente immersi e dalle quali non riusciamo a distaccarci proprio perché le reputiamo “le migliori, le più adeguate, le più rispondenti alla nostra realtà quotidiana”.
Tutto e il contrario di tutto diventa importante e necessario o paradossalmente superfluo e inutile a seconda della prospettiva dalla quale giudichiamo.
Ecco che occorre distinguere un’istruzione imparata da un’istruzione vissuta!
Sta all’abilità di chi si trova a riflettere, integrare questi due nuclei così basilari per poter vivere al meglio questa splendida vita che ci è stata donata come opportunità.
Un percorso di scuola superiore prevede 5 anni di percorso educativo-didattico, per una laurea altri 5 anni, poi il dottorato e le specializzazioni. A conti fatti, non si finisce mai di studiare…! Ma quanto tempo occorre per riuscire ad essere pazienti, empatici, comprensivi, collaborativi, generosi, saggi, determinati, costanti…e chi più ne ha, più ne metta!
Acquisire conoscenze è sicuramente produttivo e facile, ma quanto occorre per essere “umani e significativamente saggi”?
Non so rispondere, so solamente che ho lavorato tantissimo su me stessa per imparare a vedere il caleidoscopio della realtà umana che va al di là dell’istruzione imparata e insegna con l’istruzione vissuta!
Tra una settimana finirò anche questi esami di stato, sicuramente l’AnnaMaria sarà sicuramente più ricca di istruzione vissuta grazie proprio a quegli alunni che ogni mattina vengono giudicati sulla loro istruzione imparata!

(da “Le Cianfrusaglie Preziose” di AnnaMaria)

domenica 10 giugno 2018

Promesse non mantenute






…riflessioni sconclusionate…dopo che mi sono resa conto che si promette e ci si scorda di cosa abbiamo promesso!

Nel momento in cui facciamo una promessa dobbiamo essere consapevoli che poi dovremo mantenerla!
Sono stata educata a rispettare e mantenere quanto ho promesso, perché se io prometto qualcosa so che sono pronta a rivedere mille cose prima di non mantenere la promessa fatta…anche se sicuramente potrei trovarmi in difficoltà anche con me stessa. Io non prometto mai niente alla leggera, ho un super-io forte e rigoroso che non mi consente di non mantenere un patto fatto anche se solo a parole!
Oggi molte persone sanno di non avere intenzione di rispettare gli impegni presi prima ancora di accettarli…oppure, e questo lo reputo ancora più grave, neppure si ricordano la promessa fatta!
Perché si promette e non si mantiene?
Forse perché neppure ci si rende conto del costo psicologico che questo atteggiamento comporta per noi e per la persona che vede la propria richiesta annullata, non considerata, squalificata.  
Quando non si mantiene la parola data si va incontro a costi sia interni che interni. Si perde fiducia, credibilità e rispetto nella relazione interpersonale, pregiudicando il rapporto che fino a quel momento si era costruito.
Sicuramente sono un’idealista perché se io prendo un impegno lo faccio in primo luogo con me stessa, quindi…prima di tradire l’altro io tradisco me stessa e indebolisco la mia integrità.  
Se ci rendessimo veramente conto di come l’altro giudica il nostro operato si smetterebbe di prendere impegni alla leggera, dato che il potere personale che si costruisce con l’integrità di noi stessi è importante perché va ad influire sull’amor proprio, sul rispetto, sulla credibilità che abbiamo come persone.
Oggi più che mai riconosco la validità del motto che da sempre ha accompagnato il mio cammino: non chiedere mai agli altri ciò che non sei in grado di chiedere a te stessa!
Nella vita occorre fidarsi degli altri, ma solo, e solo chi vi ama veramente è in grado di non dimenticare quanto promesso!

( da “Le Cianfrusaglie Preziose” di AnnaMaria)