Ognuno
di noi giudica l’altro secondo i propri criteri che sono frutto di una cultura
e di un’educazione nelle quali siamo completamente immersi e dalle quali non
riusciamo a distaccarci proprio perché le reputiamo “le migliori, le più
adeguate, le più rispondenti alla nostra realtà quotidiana”.
Tutto
e il contrario di tutto diventa importante e necessario o paradossalmente superfluo
e inutile a seconda della prospettiva dalla quale giudichiamo.
Ecco
che occorre distinguere un’istruzione imparata da un’istruzione vissuta!
Sta
all’abilità di chi si trova a riflettere, integrare questi due nuclei così
basilari per poter vivere al meglio questa splendida vita che ci è stata donata
come opportunità.
Un
percorso di scuola superiore prevede 5 anni di percorso educativo-didattico,
per una laurea altri 5 anni, poi il dottorato e le specializzazioni. A conti
fatti, non si finisce mai di studiare…! Ma quanto tempo occorre per riuscire ad
essere pazienti, empatici, comprensivi, collaborativi, generosi, saggi,
determinati, costanti…e chi più ne ha, più ne metta!
Acquisire
conoscenze è sicuramente produttivo e facile, ma quanto occorre per essere “umani
e significativamente saggi”?
Non
so rispondere, so solamente che ho lavorato tantissimo su me stessa per
imparare a vedere il caleidoscopio della realtà umana che va al di là dell’istruzione
imparata e insegna con l’istruzione vissuta!
Tra
una settimana finirò anche questi esami di stato, sicuramente l’AnnaMaria sarà
sicuramente più ricca di istruzione vissuta grazie proprio a quegli alunni che
ogni mattina vengono giudicati sulla loro istruzione imparata!
(da “Le
Cianfrusaglie Preziose” di AnnaMaria)