“L’amore
ti dà diritto di amare, non quello di vantare diritti sulla persona amata.
Anche a te, come a tutti, capiterà di essere respinto, abbandonato, tradito.
Anche tu ti troverai a camminare in qualche oscura notte dell’anima, quando la
perdita dell’amore toglie il sonno, il senno e il senso di ogni prospettiva,
trasformando la passione in ossessione. Lì si vedrà chi sei veramente. Potrai
rifiutare la sconfitta e tormentare colei che ti respinge, e allora ti sarai
rivelato un debole e, nei casi estremi, un farabutto. Oppure potrai farti forza
e sublimare il tuo sentimento in rispetto, lasciandola andare in pace. Per un
po’ starai peggio, ma appena riemergerai dalla sofferenza sarai diventato la
persona di cui abbiamo bisogno. Un uomo vero”.
Massimo
Gramellini
Per fortuna non esiste solo il
maschio ma l’uomo!
Chi si sente “padrone” della
donna è il maschio, non l’uomo!
L’uomo ama la donna, la rispetta
e sa dentro di sé che non è il possesso del suo corpo né della sua mente che
potrà fare la differenza. Un uomo che ama veramente una donna deve entrare in
punta di piedi nei suoi pensieri, addormentarsi e svegliarsi nel suo cuore,
leggere la realtà quotidiana attraverso i suoi occhi. L’uomo, come la donna
amano l’altro con i suoi difetti, non esigono un cambiamento e sono pronti a
valorizzare ciò che di positivo entrambi possiedono. Mentre leggevo ciò che ha
scritto Gramellini, mi è tornato alla mente il brano di Gibran che afferma:
Voi siete nati insieme, e insieme
starete per sempre.
Voi sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri
giorni.
Sì, insieme anche nella tacita memoria di Dio.
Ma vi siano spazi nella vostra unione,
e fate che i celesti venti danzino tra voi.
Amatevi reciprocamente, ma non fate
dell’amore un laccio:
Lasciate piuttosto che vi sia un mare in moto tra le sponde delle vostre anime.
Riempa ognuno la coppa dell’altro, ma non bevete da una coppa sola.
Scambiatevi il pane, ma non mangiate dalla stessa pagnotta.
Cantate e danzate e siate gioiosi insieme, ma che ognuno di voi resti solo,
così come le corde di un liuto son sole benchè vibrino della stessa musica.
Datevi il cuore, ma l’uno non sia in
custodia dell’altro.
Poichè solo la mano della Vita può contenere entrambi i cuori.
E restate uniti, benchè non troppo vicini insieme,
poichè le colonne del tempio restano tra loro distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.
…ecco perché occorre rispettere le
proprie individualità…perché nella diversità c’è la ricchezza di essere uomo e
donna e amarsi…!
AnnaMaria Ponziani