“Novembre”

 

 

 

Le curiose gazze,

messaggere degli dei,

a coppia sostano sul vecchio noce,

osservano la silente vallata

e incuranti del freddo vento

vibrano le eleganti ali

alla ricerca di un raggio di sole.

Novembre, foriero della stagione invernale,

si addobba con pennellate di colore

sulle chiome degli aceri e dei pioppi.

 

Gli argenti delle nebbie

si impossessano delle fredde sere

per ricordarci il benessere

del tepore casalingo là dove

gli affetti diventano abbracci del cuore.

 

(da “Le Cianfrusaglie di AnnaMaria”)

“Novembre nel cuor”

 

 

Al mattino, i monti Pisani

sono abbracciati dalla foschia

che si è posata sulla vita della vallata,

il sole fatica a fendere quella coltre

che nell’indistinto fa immaginare

il riprendere delle attività giornaliere.

La terra nuda è scaldata dal tappeto colorato

delle variopinte foglie che si contendono

i gialli e i rossi vermigli degli aceri silenziosi.

L’anima rispettosa del silenzio

sommerge uomini e cose,

lascia spazio all’alchimia di novembre

che ci prepara al sonno dell’inverno

accompagnata dal ritmato

gracchiare delle cornacchie.

La malinconia, a braccetto della nostalgia,

si crogiola nelle note di Vivaldi

che scandiscono  il divenire del tempo.

 

(da “Le Cianfrusaglie di AnnaMaria” )

 

 

 

 

 

 

Malinconia novembrina

 

 

Nei tramonti novembrini,

quando il sole si appoggia ai Monti Pisani

e la Valdinievole lascia trasparire le luci

nell’amata vallata,

mi sento come un viandante che necessita della sua casa

e con passo svelto,

affiancata dalla malinconia del giorno che finisce,

mi affretto a rincasare

per ritrovare nella mia casa

un guanto caldo per la mia mano

e una tisana che riscalda il cuore.

 

(da “Le Cianfrusaglie di Anna Maria)