Il
caldo tepore di maggio fa brillare di verde ogni prato,
tappezza
di bianchi soffioni ogni ciglio di strada,
colora
con rossi papaveri impertinenti i campi di grano.
Stasera
due lucciole si sono accasate nel segreto giardino
facendo
luce ai giaggioli fiorentini
che
eleganti ricercano un raggio di luna.
Il
papavero, fiore della consolazione,
riporta
alla memoria Demetra,
nutrice
della gioventù e della verde terra.
Le
corone di rosso vermiglio, nella pura semplicità
dell’umile
ma affascinante papavero,
cantano
l’ode a colui che osservava
lo
scorrere vitale di quel torrente,
nato
dal Poggio dell’Orso,
che
lentamente costeggiava Valdibrana
per
scendere ripido nell’amata Pistoia.
La
Brana, che amavi osservare,
oggi
sente la nuova vita fremere in sé,
ma
gli manca quel tuo attento osservare,
di
quando immerso nei tuoi pensieri
costeggiavi
il suo misterioso corso.
Oggi,
nella quiete di un piccolo, umile rifugio
senti
il canto del cardellino,
che
incurante delle umane pene
rivolge
un inno alla vita,
e
inconsapevole della melodia del suo canto
giorno
e notte ti fa compagnia.
Nell’aria
profumata risuona la musica
che
scandiva il tuo lento procedere,
e
nel lucifero tramonto della sera
si
sente il tuo canticchiare
…è
la risposta alla fugacità del sogno!
AnnaMaria
Ponziani
Il pensiero che ti porta a questa persona è di una tenerezza infinita. Dalle tue parole traspare una condivisione con tutti coloro che ti stanno vicino, che cercano di osservare e non guardare quello che popola il tuo mondo.
RispondiEliminaTu vivi in empatia con la natura, con la tua Toscana, con i cicli vitali che nel silenzio si rigenerano. Non c'è musica da te non compresa...
Beato colui che in te ha ispirato questi ricordi...è un'ode alla vita e alla voglia di vivere nella melodia dello scandire del tempo!