Care mie cocche di II^BSUM,
inizialmente non avevo in
progetto di farvi un saluto scritto perché in “quasi forma scaramantica” questo
io l’ho sempre fatto alle classi terminali che andavano a “dimostrare di essere
maturi per affrontare la vita”.
Questo fine anno ho sentito la
necessità di farlo oltre che alla V^AP anche alla III^ASUM perché sono stata,
oltre che la loro insegnante, la loro coordinatrice e come una “mamma” volevo
lasciare loro un messaggio che andasse al di là della lezione, dei contenuti,
delle conoscenze sicuramente importanti, ma non essenziali, per sapersi
districare nei meandri complessi ed articolati della vita!
Voi siete le mia “cucciole”…come
qualche insegnante in questi giorni mi ha detto, “le mie protette” In realtà
voi siete le mie cocche, vi chiamo così perché questo era il soprannome
affettuoso e stracarico di affetto con il quale era solito chiamarmi il mio
babbo.
Mi avete “quasi imposto” di
lasciare scritto un mio pensiero, e come promesso mi appresto a farlo, anche se
per voi mi è tutto più difficile perché vorrei che quello che vi scrivo si
calasse e si concretizzasse in modo attivo e propositivo nel vostro quotidiano.
Vi ho insegnato per due anni.
L’anno scorso eravate un gregge
indomito, pronto alla ribellione, scalmanato e da scolarizzare. Abbiamo “tagliato”
allo scrutinio passato molti rami, altri sono stati trapiantati in altro
terreno, e da quanto so si sono ben attaccati e i loro risultati scolastici
sono da ritenere soddisfacenti. Questo sta ad indicare che “i medici pietosi
fanno la piaga puzzolente”, per questo, anche se mi è costata “molta fatica”, anche quest’anno al vostro
scrutinio ho preso per voi le decisioni che ritenevo più giuste, anche se
impopolari.
Le vie che possiamo decidere di
intraprendere sono tantissime...e da nessuna parte è scritto che una volta che
ne abbiamo imboccata una dobbiamo per forza percorrerla per tutta la sua
lunghezza. Talvolta ci bastano pochi metri, altre volte tanti chilometri, altre
volte ancora siamo noi stessi che sentiamo il "bisogno" di
percorrerla fino alla fine.
Forse la bellezza del “cammino”
sta nel non dimenticare la meta desiderata gustando tutto ciò che ci circonda
mentre andiamo verso il nostro destino. Spero che tutte voi possiate rimanere
insieme fino alla V^ e che siate disponibili ad aprirvi all’altro, al diverso.
Dovete coltivare in voi l’accoglienza, poiché è possibile che qualcuno si
aggiunga ad accompagnarvi nel vostro cammino ed ha bisogno, come lo hanno avuto
Samyra e Ludovica, si sentirsi “innestate” nella pianta grande che origina il
vostro gruppo classe.
Dai molti conflitti e dai
gruppettini “uno contro l’altro armato” che popolavano la I^BSUM siete riuscite
a dare vita ad una classe compatta, unica, attiva, propositiva, determinata e “AMICA”!
Credo che tutte insieme, ognuna con le sue specificità e peculiarità, siate
riuscite a dare il vostro contributo e a far sì che l’una trovasse accoglienza
e disponibilità da parte dell’altra.
L'amicizia è qualcosa che unisce
e che evolve continuamente.
Quando due persone si incontrano,
trovano quell'empatia che fa sì che l'una stia bene in compagnia dell'altra,
anzi che ne ricerchi la compagnia,
determinando inevitabilmente un
rapporto di amicizia che dura nel tempo e che si evolve modificandosi e
arricchendosi per entrambi.
Non è facile costruire
un'amicizia vera, un'amicizia che racchiuda in sé tante qualità.
Un amico è colui/colei con il
quale abbiamo affinità, uno specchio che ci rimanda la nostra immagine, che non
è pietoso e timoroso di mettere in risalto le nostre luci ed ombre. Abbiamo
bisogno di un polo dialettico con il quale confrontarci per migliorarci,
conoscerci, scoprirci, accettarci. L'amico sta accanto, non indica se non suggerendo,
accetta e osserva ed è osservato. Non c’è sesso, non c’è giudizio, non c’è
nulla che separi.
Un amico è come un velo che sta
sopra senza toccare, solo sfiorando, scaldando, proteggendo...
L'amico è colui che desideri
sentire, con il quale fai lunghe chiacchierate al telefono, il primo ad essere
informato delle tue vittorie e delle tue sconfitte, delle tue paure e
insicurezze, delle tue aspettative e dei tuoi sogni segreti.
L'amico è colui che ti prende a
braccetto e con dolcezza e ti aiuta a rialzarti, o gode insieme a te di quanto
la vita ti propone, che non ha bisogno di mille spiegazioni per comprendere il
motivo dei tuoi occhi lucidi, che
è presente nella tua vita perchè lo stare vicino fa bene ad entrambi. Se lui non ha desiderio
di sentirti, di sapere come stai, cosa provi, cosa ti riserva la vita...allora
non è un amico ma solo un conoscente che per un tratto della tua vita ti è
vicino per uno scopo, perchè entrambi vi “servite”e se non crescete insieme vi
siete poco utili.
L'amicizia è un rapporto a due, e come tale ha bisogno di un
intervento attivo e costruttivo dei due protagonisti...è un paguro bernardo che
si adatta alla sua conchiglia. Voi siete riuscite a fare questo! Certo, ci sono
delle diadi all’interno della classe, ma questo è giusto perché non possiamo
avere lo stesso grado di “confidenza e complicità” con tutti, necessitiamo di
particolarità perché noi esseri umani siamo complessi e problematici.
Ognuno, nella sua peculiarità ha talenti, potenzialità, che necessitano
riconoscimento per potersi sviluppare, ma occorre la “volontà” per far emergere
la capacità di dare fiducia a ciò che si è per potersi avviare verso ciò che si
può diventare.
L'animale non possiede volontà, l'essere umano sì!
La volontà è l'arte di "essere e agire", è la capacità di
mettersi profondamente in contatto con se stessi e di attivarsi per trasformare
da potenza in atto capacità, talenti, progetti, sogni.
Volontà è, prima di tutto, essere presenti a se stessi, conoscere se stessi, essere capaci di sentire cosa si prova, cosa si sente, cosa si pensa.
Volontà è, prima di tutto, essere presenti a se stessi, conoscere se stessi, essere capaci di sentire cosa si prova, cosa si sente, cosa si pensa.
In secondo
luogo, è valutare, in ogni situazione, come si vuole rispondere, senza farlo in
modo automatico, ma decidendo, volta per volta, la risposta più adeguata alla
situazione, in modo da non essere "vittime" del proprio carattere, di
comportamenti stereotipati, o di una presunta
spontaneità che a volte può
solo nascondere la pigrizia di cambiare.
Sì, perché volontà vuol dire cambiare, non per diventare "altro" ma proprio per scartare ciò che è "altro" e riavvicinarsi, progressivamente, a ciò che si è veramente, che va scoperto a poco a poco, con l'esercizio, con l'attenzione, con l'affetto che spetta a noi darci, in prima persona. Non è mai un forzare, quindi, né aderire a modelli imposti da altri, è un impegno costante nei confronti di se stessi, per diventare ciò che si è e si può diventare, concretamente.
Sì, perché volontà vuol dire cambiare, non per diventare "altro" ma proprio per scartare ciò che è "altro" e riavvicinarsi, progressivamente, a ciò che si è veramente, che va scoperto a poco a poco, con l'esercizio, con l'attenzione, con l'affetto che spetta a noi darci, in prima persona. Non è mai un forzare, quindi, né aderire a modelli imposti da altri, è un impegno costante nei confronti di se stessi, per diventare ciò che si è e si può diventare, concretamente.
La volontà non si studia in teoria, si sperimenta, si allena, si
rafforza.
Abbiamo tutti una volontà, ma spesso non lo sappiamo o non la
utilizziamo, se non sporadicamente, ma non è mai troppo tardi per svilupparla
di più!
Se voglio, io posso!!!
Voi, mie cocche, avete in questo anno dimostrato di possedere la
capacità di essere AMICHE, di avere VOLONTA’ e questi due grossi nuclei hanno
fatto sì che voi possiate aver ottenuto quei risultati che l’anno scorso di
questi tempi,
nessuno di noi insegnanti era in grado di ipotizzare per voi!
Siete grandi, avete talento, capacità, abilità…e lo avete dimostrato!
Ora, mi raccomando, non sedetevi su gli allori e continuare con
determinazione e perseveranza a continuare nella strada intrapresa perché questo
è ciò che per voi potrà fare la differenza.
Non so se io a settembre sarò ad accogliervi al Lorenzini, se avessi
avuto il trasferimento sarò pronta ad accogliere altri ragazzi che come voi
hanno bisogno di essere accolti ed amati per poter far emergere tutto ciò che
talvolta sonnecchia e pigramente stenta ad emergere.
Io però ci sono e continuerò ad esserci sempre per le mie cocche.
Proprio in questi giorni ho corretto due tesi di due mie ex alunne…e l’ho fatto
con lo stesso entusiasmo di quando in classe facevo loro “i partaccioni” o i “predicozzi”
perché quando qualcuno si accoccola nel cuore dell’altro, lì vi resta e in ogni
momento fa capolino per ricevere la carezza di cui ha bisogno.
Voglio un
gran bene a tutte ed a ciascuno:
alla pacata
BARBARITO MARTINA,
all’apprensiva
BIONDI MARTINA,
all’irruente
CALAMARI JANA
alla
giudiziosa CARMIGNANI DILETTA,
alla
silenziosa FABIANO GIOVANNA,
alla
problematica ISTOC CRISTIANA LUCIA,
alla disponibile
IANIRO LUDOVICA,
alla
studiosa LUCIANO FEDERICA,
alla “pratica”
mia segretaria MARTINO DORA,
alla volonterosa
MONCINI GEMMA,
alla
determinata NARDINI NOVELLA,
alla
riservata PERI GIULIA,
alla tenace
PUCCI ELENA
alla solare
RAFFAELLI ELEONORA,
all’esuberante
SACCENTI SAMYRA,
alla
giudiziosa SPADONI SOFIA
e mi permetto di aprire le braccia e accogliervi per un
abbraccio strinto strinto e forte forte da colei che amate chiamare
Mamma Ponzi
Ps. Non smettete di sognare e con determinazione conseguite
la vostra meta
Amico mio ricorda che
si può costruire qualcosa di bello
anche con le pietre che troviamo
sul nostro cammino.
Incontreremo sassolini colorati e variopinti,
calcinacci di vecchie costruzioni abbattute,
mattoni spezzati grossolanamente,
grossi sassi di pietra d'acciaio
e scogli, scogli enormi
che dovremo trovare il modo di scavalcare o aggirare.
Non sempre si può sollevare il peso incontrato,
possiamo provarci, e non riuscirci
ed allora occorre riprogettarsi
e rimettersi in trincea.
Amico mio, non scoraggiarti, fidati,
ce la faremo se veramente guarderemo in noi
e faremo emergere
la forza incredibile della vita a cui apparteniamo.
Con le pietre incontrate
ho costruito me stessa,
ed ancora oggi sollevo o aggiro gli ostacoli
imparando a conviverci
per continuare a sorridere
a questo mio mondo che ancora
mi riserva sorprese...
Ce la faremo!
si può costruire qualcosa di bello
anche con le pietre che troviamo
sul nostro cammino.
Incontreremo sassolini colorati e variopinti,
calcinacci di vecchie costruzioni abbattute,
mattoni spezzati grossolanamente,
grossi sassi di pietra d'acciaio
e scogli, scogli enormi
che dovremo trovare il modo di scavalcare o aggirare.
Non sempre si può sollevare il peso incontrato,
possiamo provarci, e non riuscirci
ed allora occorre riprogettarsi
e rimettersi in trincea.
Amico mio, non scoraggiarti, fidati,
ce la faremo se veramente guarderemo in noi
e faremo emergere
la forza incredibile della vita a cui apparteniamo.
Con le pietre incontrate
ho costruito me stessa,
ed ancora oggi sollevo o aggiro gli ostacoli
imparando a conviverci
per continuare a sorridere
a questo mio mondo che ancora
mi riserva sorprese...
Ce la faremo!
-AnnaMaria Ponziani-
Tu, cara la prof..."fuori dai canoni abituali" sei proprio una persona speciale! Capisco perchè i tuoi alunni ti vogliono un gran bene!
RispondiEliminaTu sei mamma, insegnante, compagna amica, confidente...riuscendo a non confondere i ruoli, anzi utilizzando quelli che nel momento contingente servono!
Buoni esami di stato, buona estate...e buona vita a te che sei il sogno di chi non può averti!