Monsummano Terme 6/06/2013
Cari ragazzi della mia III^ASUM, sì, mia perché questa classe la sento
ormai parte integrante di me!
Vi ho conosciuti in questo lungo e faticoso anno scolastico, ho condiviso
con voi le gioie, le preoccupazioni, i dolori, le sconfitte e le delusioni, ed
ho cercato di fare tutto ciò che era nelle mie possibilità per aiutarvi a non
perdere mai la speranza.
Sono stata insegnante di filosofia e coordinatrice, e un ruolo andava a
confluire con l’altro senza però perdere la sua specificità.
Sicuramente con voi ho fatto molti errori, in alcuni casi sono stata
superficiale e approssimativa, e di questo mi dispiace tantissimo, ma sappiate
che in ogni momento trascorso insieme a voi ho cercato di farmi guidare da due
motori fondamentali che danno sapore e gusto alla nostra vita: la ragione, che
ha il compito di scegliere ciò che è più opportuno e corretto fare nel momento
contingente, e il sentimento, che riveste di una tonalità affettiva il nostro
comprendere e conseguentemente agire.
Non so che insegnante sono stata per voi, so però di aver cercato di farvi
vedere in ogni situazione “il bicchiere mezzo pieno” invitandovi a sorridere e
a reagire con determinazione anche quando era veramente problematico farlo.
Non dimenticatevi mai che per vivere occorre
essere sempre pronti a sorridere!
Avete mai notato quanta difficoltà facciamo nel momento in
cui ci troviamo dinanzi ad un volto serio, tirato, corrucciato, freddo e spesso
perfino inespressivo?
Un volto arrabbiato dà per scontato che oggi è un giorno,
se va tutto nel migliore dei modi, uguale ad ieri, ma può anche essere peggio,
molto peggio. Quel volto appartiene ad una persona che non si aspetta niente di
nuovo, che ha visto tutto ciò che c’è da vedere, che si lascia vivere perché
niente e nessuno è in grado di entusiasmarla,
e la routine, il quotidiano, il tran tran scorrono nella loro apatia
senza lasciare traccia.
Per vivere occorre avere la volontà di “essere con il
sorriso sulle labbra”, rendere ogni giorno degno di essere vissuto, essere
pronti a mettersi in gioco in prima persona, a rischiare la propria pelle per
far emergere le nostre emozioni più profonde e mai, mai dare niente per
scontato … perché a me la vita ha proprio insegnato che di scontato non c’è
niente di niente!
Noi uomini abbiamo il dovere di rinnovarci, di costruire la
nostra storia in modo unico ed irripetibile, impegnarci ad amare prima di tutto
noi stessi, accettandoci con i nostri difetti,
ma con profonda onestà intellettuale riconoscere anche quali sono i
nostri pregi.
E’ importante e necessario
rivalutare le persone che amiamo e delle quali abbiamo bisogno, le
relazioni affettive che manifestano in mille modi la nostra profonda voglia di
amare e di sentirci amati dall’anima gemella, dall’amica confidente, dal vicino
di banco pronto ad ascoltarci.
La nostra vita ha bisogno, oggi più che mai, di
benevolenza, di tenerezza, di accoglienza perché se si sorride alla vita tutti
coloro che incontriamo sono pronti a “ri-sorriderci”, ad ascoltarci, a
prenderci a braccetto e a gioire insieme a noi per tutto ciò che fa vibrare il
nostro e il loro entusiasmo.
Non serve sezionare il nostro vissuto, né costruire con
mille tasselli il mosaico della nostra esistenza … molte volte basta solo
guardare con il sorriso degli occhi e della comprensione ciò che è stato e ciò
che è … per far sì che le nebbie scompaiano e lascino il posto al caldo sole
che nei grigiori dei cieli pronti a far burrasca fa tanta fatica a scaldare!
Non sempre è facile essere positivi ed ottimisti, specialmente quando i
pensieri si affollano nella mente e il cuore grida, ma in modo
“silenzioso”, il proprio dolore!
Ognuno di noi si ostina tenacemente a rimuginare e sbriciolare le
questioni che ci assillano. Forse la soluzione è che non dobbiamo sminuzzare il
problema, ma impegnarci a trovarne la soluzione.
E' deleterio e pessimista parlare sempre dei nostri problemi, delle cose
che non vanno, degli affanni che ci assillano...sicuramente serve di più concentrarci
su tutto ciò che invece va bene e che non è scontato che debba necessariamente
andare bene!
Se vogliamo la pace, non dobbiamo parlare di guerra.
Se desideriamo il sorriso, scacciamo i volti seri.
Se vogliamo l'ottimismo, pensiamo positivo e la soluzione vedremo che
arriverà a quel problema che con “la fronte corrugata, lo sguardo cupo, l'ansia
alla gola” pensavamo non riuscire a risolvere!
Mi sono abituata a fare un passo alla volta, sia che io debba andare da
qualche parte, sia che io voglia impegnarmi con determinazione in qualcosa, sia
che io voglia costruire un rapporto, sia che io inizi a studiare qualcosa di
nuovo di cui non so niente di niente.
Un passo, un passo alla volta senza aver fretta di arrivare, senza cercare
scorciatoie che rischiano di farmi perdere la giusta rotta, senza facilitazioni
che possono alleggerire il compito, ma che non gratificano per la meta
conquistata.
Ho molto camminato nella mia vita, sia con le gambe che con il pensiero.
Ci sono stati giorni in cui ho pigramente riposato, mi sono avvolta in me
stessa, ho fatto epoché sospendendo il giudizio, mi sono lasciata andare e ho
riposato perché la strada che mi si parava dinanzi necessitava di una
determinazione ferrea, ma anche di coraggio, decisione, intraprendenza, e la
mia mente e il mio cuore non erano pronti a lottare. Poi, mi sono rialzata e un
passo dopo l’altro ho fatto quello che dentro di me sentivo giusto fare.
Un passo alla volta … per tagliare
il traguardo … le grandi conquiste partono sempre dal singolo e dai
piccoli passi quotidiani che vengono fatti per l’autonomia di noi stessi e di
coloro che in un certo qual modo necessitano di noi!
Un passo alla volta e saremo padroni di noi stessi!
Occorre camminare con le proprie gambe, non cercare stampelle.. e come
dice il grande Gandhi “un passo alla volta mi basta”!
In questo momento di bilanci vorrei dirvi tante, ma proprio tante cose, ed
è difficile riuscire ad essere contemporaneamente sintetici ma esaustivi. Non
ci riuscirò, ma cercherò di lasciarvi il mio messaggio di “prof. fuori dai
canoni”!
Ricordatevi che non sempre abbiamo la possibilità di riuscire a risolvere
tutte le situazioni problematiche che la vita ci pone dinanzi, è allora che
occorre fare un buon e corretto uso della ragione cercando di scavalcare,
superare o anche semplicemente aggirare la difficoltà che ci sta limitando, ma
è necessario farlo credendo nelle nostre possibilità, che sono tante tantissime
se abbiamo l’ardire di farle emergere e di non farci sconfiggere dalla paura
dell’insuccesso.
In tutto ciò che fate mettete un pezzo del vostro cuore, fatelo con
determinazione e con passione lasciandovi coinvolgere dalle persone che avete
vicine perché in ogni individuo c’è una strada che porta al bene ed occorre
individuare quella fessura, quella porta per poter entrare con lui in
sinergia e cooperare per essere “lievito
madre” fiduciosi nel risultato e nelle possibilità insite in noi per poterlo
conseguire.
Non si può sopravvivere, occorre vivere!!!
Ma per farlo è necessario mettersi in gioco continuamente, non
accontentarsi, non lasciarsi abbattere da coloro che ci guardano con
sufficienza e che vogliono mettere in dubbio le nostre capacità.
Credete in voi ragazzi!
Fidatevi del vostro istinto, della vostra voglia di vivere, dei vostri
sogni e non accontentatevi mai!
Siate sempre pronti a mettervi in discussione e a rivedere le vostre
posizioni perché la strada che dovrete percorre sarà lunga, faticosa, irta di
pericoli ma è la vostra strada e non servono le scorciatoie né gli indicatori
forniti da altri. Quello che realmente occorre è la vostra determinazione,
passione, decisione, caparbietà per riuscire a conseguire gli obiettivi
desiderati.
Non giudicate mai senza sapere, perché tutti noi abbiamo bisogno di
sentirci accolti, ascoltati, amati!
La vera essenza di un individuo, che sia maschio o femmina, giovane o
vecchio, emerge dalla coerenza di quello che dice con quello che fa, da quanto
si preoccupa di far star bene coloro che gli sono vicini nel rispetto di chi ha
bisogni diversi dai suoi.
Sorridete alla vita perché la vita si innamori di voi.
Utilizzate i vostri errori e trasformateli in un tesoro prezioso a cui
andare ad attingere con consapevolezza e determinazione. Ogni sbaglio fatto,
sia per ognuno e per ciascuno un modo per rivedere se stesso e riprogrammare la
rotta così da orientare le vele per sfruttare al meglio ciò che la vita ci dona.
Non so se mi verrà dato il trasferimento e andrò a Montecatini … ma so per
certo che se rimarrò al Lorenzini sarò felice di essere la vostra insegnante … ma
se così non sarà mi porterò via un pezzettino del vostro cuore perché questo
anno con voi è stato un buon anno!
Non consentite a nessuno di farvi smettere di sognare e credere nella
vita.
Vi voglio bene e vi ringrazio di tutto quello che mi avete donato.
Un abbraccio strinto strinto e forte forte nella certezza che:
se riuscirete ad ascoltare invece che a sentire,
a gustare invece che mangiare, ad osservare invece che vedere,
voi farete la differenza.
Tu che mi stai leggendo, ricorda che:
se dentro di te hai un sogno,
puoi chiuderlo a chiave in
cassaforte,
puoi murarlo tra il cemento armato,
puoi rinchiuderlo nella caverna più
inaccessibile,
ma...non riuscirai mai e poi mai a
liberartene!
Da un angolo dei tuoi pensieri
lui a poco a poco smuoverà i
cardini,
e quando meno te lo aspetti
prenderà vita,
si impossesserà di te
e insieme conquisterete
la vostra meta!
Con tanta stima ed affetto
AnnaMaria Ponziani
Professoressaaaaaaaaaaaaa....sei riuscita a farmi commuovere! Penso che i tuoi ragazzi ti vogliano un mare di bene...ma anche tu a loro. Perchè dici che non sai se resterai con loro? Vai in pensione o ti trasferisci?
RispondiEliminaTu devi continuare ad insegnare perchè i tuoi alunni hanno tanto bisogno di persone come te! Ho l'impressione che il messaggio che hai loro dedicato sarà prezioso e ogni tanto, quando gli scogli della vita li feriranno, andranno a rileggerlo e con determinazione rialzeranno la testa! Grande prof...non cambiare mai!
Buona fine anno scolastico...
Avrai gli esami di stato?????
Buongiorno Gaetano.
RispondiEliminaNon vado e non voglio andare in pensione. Ho solo chiesto il trasferimento per poter essere più vicina a casa, ma non so se lo avrò. Di una cosa sono certa: se me lo daranno inizialmente piangerò perchè il Liceo Lorenzini è nel cuore ed io in quella scuola sto proprio bene, ma gli anni camminano e la ragione consiglia di avvicinarsi a casa per rendere più agevole il lavoro da svolgere. A luglio sapremo le sorti future...nel frattempo faremo al meglio delle nostre possibilità gli esami di stato come commissario esterno!