Gennaio,
la porta per il nuovo anno,
con
agende ancora incartate,
brinate
mattutine,
nebbie
nelle valli,
freddo
pungente.
L’acqua
trasformata in cristallo
brilla
sfacciata
rispecchiandosi
nel sole,
che
nel terso cielo
dà
vita a tutto ciò
che
apparentemente dorme.
Nella
calda cucina
il
profumo inconfondibile
della
buccia di arancia
gettata
nello scoppiettante caminetto
per
aromatizzare l’aria.
L’inverno
si scorge su i rami spogli,
sulle
buie serate,
su
i tetti che hanno i comignoli fumanti,
negli
occhi di chi da solo
affronta
la vita.
Cerere
chiama per tutti noi il gelo
per
vivere il momento del distacco
dalla
persona amata,
ma
quando Proserpina prende vita
il
soffio creatore dell’abbondanza
risveglia
il creato
e
all’inverno della ragione
a
poco a poco si sostituisce
la
primavera del sentimento.
Inverno
dei rigori
per
poi apprezzare il nuovo germoglio
della
sorridente vita.
-AnnaMaria
Ponziani-
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