La perdita di una persona “amata” è
un’esperienza devastante, deflagrante, totalizzante e solo se ci
caliamo nella totalità del dolore sentito si può trovare la forza
per “venirne fuori”, conviverci per rialzarci e guardare verso
nuove mete è l'unica reazione saggia da considerare e attuare.
Il distacco è dolorosissimo, la
sofferenza ci ha piegati, ma la consapevolezza che la vita è ancora
in noi ci porta gradualmente ad asciugare le lacrime, ad acquisire
una maggiore consapevolezza ed ammettere che “la morte si può
sconfiggere grazie ai ricordi di vita vissuta che popolano il nostro
essere”.
Quando nelle situazioni problematiche
si trova la forza,
il desiderio,
lo stimolo per vedere il bicchiere
mezzo pieno,
significa che “la vita vissuta a due”
non ti ha completamente lasciato orfano
di te stesso.
Quanto ti è stato donato germoglia in
te,
e quella mano sulla spalla,
quella carezza sulla guancia,
quei gesti che sono impregnati del tuo
vissuto,
...e che erano “i suoi gesti”,
ti danno ancora quel calore
di cui hai bisogno.
I suoi sogni si realizzano
nel tuo presente
e il suo sorriso
ti sussurra....
“io sapevo che ci saresti riuscita”.
-AnnaMaria Ponziani-
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