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venerdì 3 aprile 2020

…riflessioni sconclusionate in cucina…al tempo del corona virus!



Tra le mie “Cianfrusaglie” ho un quaderno vecchio, di quelli con la copertina nera che usavano tanto, ma proprio tanto tempo fa! Anch’io quando andavo a scuola avevo i quaderni con la copertina nera o con le immagini delle città.
Rivedo con gli occhi della memoria le pagine di a, b, c, d…le “patacche” di inchiostro che attiravano l’attenzione in alcuni punti del foglio, perché in prima elementare controllare calamaio, penna con il pennino, era veramente un’impresa!
Molte volte il calamaio si rovesciava, il pennino cadeva e si spuntava e…i rimproveri abbondavano. Quanti fogli di carta assorbente ho consumato!
Quel quaderno stracolmo di foglietti era di mia zia Lola, le serviva per scrivere le ricette che scopriva parlando con le sue amiche di Lamporecchio. In quel quaderno, che oggi raccoglie anche tanti foglietti con ricette che erano di mia suocera, ho trovato ricette locali che vanno dal “latte alla portoghese” alla “farinata con il cavolo nero”.
Potevo al tempo del corona virus non provarle?
Sia mai!
Soprattutto in questi giorni, la voglia di cucinare qualcosa di buono, di qualcosa che mi riportasse alla spensieratezza della mia infanzia, alle corse a perdifiato fatte nei campi di Batone, alle marachelle combinate con Santina Giacinti si è impossessata di me. Ed ecco che, ben venga la torta mantovana, riveduta e corretta, lo spezzatino con le verdure che si trovano in frigo, il lesso avanzato rifatto con le cipolle, la torta margherita con le nocciole, la farinata con il cavolo nero.
Ho seguito le indicazioni dell’amata zia Lola, e l’ho fatto facilmente. Nelle sue ricette ci sono solo la quantità degli ingredienti, la procedura si affida all’immaginazione e all’improvvisazione, la sostanza base è sempre” fare con piacere tutto ciò che si fa”! Questo era il motto con cui la Lola mi ha “educata…e allevata”.
Io ero la sua fancilla, si ho scritto bene, fancilla, perchè era così che chiamavano in quel di Lamporecchio le bambine… ero la nipote che andava da lei quando la scuola era finita e con lei stava tutta l’estate e per le vacanze di Natale e di Pasqua!
La zia non aveva figli, eravamo io e mio cugino Pierluigi i suoi figli! Come tali ci ha amato e protetto.
Ecco che, io ho avuto due madri!
L’una all’opposto dell’altra anche se sorelle.
Con la zia Lola si dava spazio all’immaginazione, all’inventiva, all’improvvisazione; con mamma si rispettavano le regole e si eseguivano gli ordini impartiti scrupolosamente.

Ecco, io oggi sono una macedonia di tutto questo!
Ho da sempre fuso tutto insieme…rispettando per alcune cose una metodologia scrupolosa, e per altre lasciandomi guidare dall’intuito e dalla fantasia che mi fa compagnia in cucina e nell’aula scolastica.
Oggi, farinata con il cavolo nero. Domani castagnaccio e polpette…e tra un piatto e l’altro un po’ di musica in sottofondo…mentre mi gusto un buon libro!


(da “Le Cianfrusaglie” di AnnaMaria)