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domenica 11 dicembre 2011

Il tuo sguardo


Ho ancora dentro me
il tuo sguardo,
non sbiadisce,
non si cancella,
è lì fermo, immobile,
a ricordarmi di te.
I tuoi occhi sono sempre stati
l'emozione dove perdermi,
il nido dove rifugiarmi,
il traguardo dove arrivare.
Nel tuo sguardo c'è il mondo,
lì voglio vivere
anche se solo
nel ricodo stupendo di te.
Stasera sono nella tua stanza,
mi fanno compagnia i tuoi libri,
le tue musiche,
i tuoi scritti...
ed improvvisamente
ho avverito il profumo di te.
Vedo i tuoi occhi,
mi ci immergo
e ti sorrido...
-AnnaMaria Ponziani-

Amore


Cosa sei stato tu, per me?
Nelle notti insonni,
quando i ricordi soffocano l'anima
mi pongo la domanda.
Solo una risposta
viene sulle mie labbra:
AMORE!
-AnnaMaria Ponziani-

Leggi in me


Quello che oggi scrivo, lo scrivo per TE!
Qui ci sono tutte le realtà
che non ho fatto in tempo a dirti,
che ora vorrei comunicarti
davanti al calore del nostro caminetto.
Nei tuoi occhi ho visto la gioia dell'incontro,
il desiderio di amarmi,
il piacere dello stare insieme,
la complicità del condividere,
la felicità dei nostri figli,
la paura della sofferenza,
il timore dell'ignoto,
la lotta per sconfiggere la malattia,
la rassegnazione a ciò che il destino
ti aveva assegnato.
Tu mi hai resa donna e madre.
Mi hai amata come ero,
non mi hai chiesto di cambiare,
hai valorizzato quello che possedevo
e da lì abbiamo iniziato il cammino.
Oggi scrivo di te,
di ciò che sei stato
ma anche di ciò che sei
e con quello che tu mi hai donato io vivo
e godo ammirando nel mio viaggio
ciò che mi riporterà a TE.
Scivo per te e ogni giorno
ti dico quello che avrei voluto sussurrarti
nella speranza folle
che non passi giorno
che tu non legga dentro di me!
-AnnaMaria Ponziani-

Chi ha deciso che io ti incontrassi?


Chi ha deciso che io ti incontrassi?
Io non sapevo che la scintilla
del tuo amore era già in me
prima che io ti conoscessi.
E' stato il caso?
Io non so dirlo se dietro al nostro incontro
c'era il volere divino.
Ora resta il ricordo dello sguardo
in cui io mi perdevo,
dell'abbraccio in cui mi rifugiavo,
della mano che io accarezzavo.
Se chiudo gli occhi
rivedo il volto amato
e in quel sorriso mi perdo
per avere la forza di ritrovarmi.
-AnnaMaria Ponziani-

sabato 10 dicembre 2011

La legge della vita


Si cerca in ogni luogo,
lo si desidera sopra ogni altra cosa,
ci si sente orfani se non lo possediamo.
La vita è fatta per lui,
ogni essere lo desidera
e si affanna per riconoscerlo.
Si cerca quello che ci necessita,
e non sempre ciò che desidero io
è della stessa natura di ciò che vorresti tu.
Il mondo è popolato da individui,
siamo tanti,
siamo vari,
si brancola nella notte,
ci si incontra e non ci si guarda
eppure, forse colui che mi sta dinanzi
potrebbe essere ciò che oggi cerco.
Io l'ho incontrato tanti anni fa,
ho vissuto insieme a lui,
mi sono nutrita e abbeverata alla sua fonte
e quando mi è mancato
l'ho ricercato nel volto di chi mi è vicino,
e se oggi vivo
è perchè ho intenso il suo ricordo
che mi avvolge e mi scalda
nelle giornate fredde e buie,
quando lo stare soli paralizza
il pensiero e il cuore.
Mai arrendersi,
mai smettere di cercare l'uscita dal tunnel
perchè se andiamo oltre le tenebre c'è la luce.
Non si può ridare la vita,
ma si può vivere e non sopravvivere.
La vita è ciò che tu sei in grado
di fare e di “provare”,
e fino a quando è in tuo potere
tu sei l'artefice del tuo destino.
Stai attento amico mio,
scruta vicino a te
e se incontri l'Amore afferralo
perchè insieme a lui
tu diventi unico ed irripetibile.
Questa è la legge della Vita
e ogni uomo ha diritto a conoscerla!
-AnnaMaria Ponziani-

venerdì 9 dicembre 2011

Uomini del nostro tempo


Bisogna essere “vita”
del proprio tempo
per non rimanere imprigionati
nella memoria di ciò che è stato.
E' il “carpe diem”
che ci rende uomini
e non attori dalle mille maschere.
Non serve essere vissuti ieri,
e tanto meno viver domani,
è necessario vivere oggi,
cogliere il frutto
nella sua stagione,
domani egli stesso
sarà passato e inacidito.
La strada è tracciata,
ma il percorso è da inventare
e non serve camminare
sulle orme lasciate da altri.
Occorre rischiare,
sperimentare nuovi spazi,
sconosciute emozioni,
e riprogettare i valori
per essere veramente
figli del nostro tempo.
-AnnaMaria Ponziani-

martedì 6 dicembre 2011

Che significa insegnare?


Che significa insegnare?
Non certo riempire capocce di date,
di avvenimenti o fatti,
di poesie tradizionali imparate
con ritmo meccanico a memoria.
Si può plasmare la mente?
Non lo so e non voglio farlo!
Vorrei insegnare al di là della nozione,
al di là del fatto isolato dal suo contesto,
al di là dell'informazione.
Cosa vorrei io fare?
Desidererei andare oltre il libro di testo,
trovare gli stretti legami tra le cose,
attingere non al detto ma all'esperienza,
calare nel quotidiano, con sofferenza vissuto,
le esperienze preziose degli avi,
immergere nel sentimento quello che io so
e riuscire a donartelo perchè diventi
il “tuo” lievito,
il tuo procedere,
il tuo sentire,
il tuo interagire con me e con il mondo.
Questo io vorrei...
Ci riuscirò, chissà, io non lo so!
-AnnaMaria Ponziani-

domenica 4 dicembre 2011

Un'emozione di fiori, frutta e piante...per te

Le nubi bizzarre

Oasi di Ninfa

Il tramonto...un'emozione di Annamaria

Fare le cose in due...


Oggi giornata di pioggerellina, di nebbia e di “autunno” nel vero senso della parola!
Mi piace stare in casa al calduccio, sentire il ticchettio della pioggia che picchia sul davanzale della finestra e che ogni tanto viene ad infrangersi sul vetro dando origine ad un piccolo “corso” di acqua che mi diverto ad indovinare quale direzione potrà prendere.
Il cielo è grigio e le nubi sono uniformi e compatte, nella vallata si intravedono già le lucine che con la loro festosa intermittenza ti comunicano che già si sta addobbando la città per il vicino Natale.
Amo stare in casa, ascoltare un po' di buona musica, dare un'occhiata a qualche sito su internet, vedere se la tv ci offre qualcosa di interessante, ricamare un pochino per vedere se so ancora fare il punto antico che mi ha insegnato mia madre, sperimentare qualche leccornia gastronomica...e chi più ne ha, più ne citi!
In questi ultimi sei anni ho fatto un lungo tirocinio, non senza sofferenza e lacrime, per imparare a stare in compagnia di me stessa e riuscire a trovare piacere nel “vivere” le cose da sola...quelle realtà che ho sempre desiderato fare in due!
Sto riapprezzando la visione di un buon film scovato sul digitale, chiudo gli occhi per assaporare la melodia del mio toscano Puccini, mi gusto una fumante tazza di tè caldo ma...sono consapevole di come tutto questo era stupendo farlo in due!
L'essere riuscita a gestirmi da sola, non significa che io non abbia la consapevolezza di come è “unico” fare le cose in due!
Prendete ad esempio la lettura di un libro, che una volta letto, è piacevole confrontarsi e andare a scoprire cosa ha provocato nell'animo altrui...indovinare se le mie sottolineature corrispondono a quelle di colui che ha letto lo stesso libro, individuare le pagine salienti e significative che fanno di quel libro letto, un gran bel libro da rileggere, assaporare, gustare, riflettere...oppure commentare un film e fare considerazioni sulla trama, i protagonisti o l'interpretazione degli attori.
Tutto ha un senso diverso se fatto in due.
E' completo, ha una sua ragion d'essere, è appagante e soddisfacente.
A me piace moltissimo cucinare, sperimentare nuove ricette o semplicemente riscoprire piatti della tradizione toscana e non. La cucina è il mio regno! Ma volete mettere come è diverso mangiare e gustare qualsiasi piatto, anche un semplice panino con una fetta di ottimo prosciutto toscano, in due???
E' veramente difficile vivere ragazzi, occorre farlo al meglio!
Adattarsi e riadattarsi.
Essere sempre e comunque pronti a mettersi in discussione e a riprogrammarsi per riuscire a vivere e non solo a sopravvivere!!!
Ora vi saluto, mi metto a correggere un pacco di compiti … e quello devo farlo proprio da sola!!!!
Buona serata!
-AnnaMaria Ponziani-

venerdì 2 dicembre 2011

Dicembre


Dicembre, mese di attesa,
di freddo penetrante e di sorpresa.
Il sole tramonta presto all'orizzonte
e la nebbia sovrasta la campagna brulla
e la frenetica città.
Dicembre mese della speranza
per chi crede e per chi semplicemente vive.
Dicembre mese di cambiamento,
che nel Solstizio d'inverno
proclama ai tropici il sole allo zenit
e la sua massima o minima
altezza sull'orizzonte.
La notte diventa padrona,
e il giorno, a poco a poco si mangia.
Il respiro della natura è sospeso
nell'attesa della trasformazione,
l'oscurità che regna sovrana
si prepara al trionfo della luce,
che lentamente e impercettibilmente
inizia a prevalere sulle brume invernali.
Il sole, che scandisce i tempi della vita
nella sonnecchiosa terra,
incita il fiore addormentato,
l'uomo si ranicchia nella sua casa
e si concentra su ciò che è
e su ciò che vorrebbe essere.
Il calore della volontà riscalda l'organismo
che diventa luce interiore,
e intimorito dal ghiaccio
che scricchiola l'erba,
trova la forza per affrontare
il nuovo anno che nasce splendente
dall'oscurità dell'inverno.
Arde il fuoco che scalda rassicurante
la mente e il cuore,
per prepararsi ad essere lievito
nei rigori del clima,
che fanno desiderare
la “quiete serena” nel cuore
pulsante della propria casa.
La terra, resa pura dalle fredde brinate,
si prepara ad essere humus
di nuove avventure
per tutti coloro che continuano
silenziosi e rispettosi
di chi è loro vicino
ad amare...
-AnnaMaria Ponziani-