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sabato 28 giugno 2014

Sogni solitari





E’ l’ora in cui si abbandonano i sogni,
e si lotta con le palpebre che desiderano tornare
là ove il sogno camuffa la realtà,
e ci sentiamo cullati
da quell’amor sicuro che non mente.
Il giorno dà i suoi ritmi,
e dal fresco tepore mattutino
occorre allontanare l’illusione
e immergersi nella cruda realtà.
C’è in lontananza sul vecchio noce
il raduno dei passeri solitari,
che schivi e timidi
passano inosservati fino a quando
il canto magico prodotto
non risveglia la loro pacata vitalità.
E’ nella cavità rocciosa che il passero solitario
costruisce l’amato nido,
ove il raggio del sole arrivi ingentilito,
forse per non sbiadire le lucenti piume
di blu cobalto.
E’ mattino,
occorre riporre i sogni
nel luogo sicuro nascosto dalle crepe
del faticoso vivere…
Sarà la notte a rivitalizzare ciò che il giorno
per necessità fa cancellare…

AnnaMaria Ponziani

Un po' di sano egoismo



Tutti noi usiamo il pensiero per interpretare la realtà, ed utilizziamo la nostra logica aggrappandoci alle nostre esperienze e alla visione che dell’esistenza abbiamo. Ma chi garantisce che la mia visione sia quella giusta?
L’amico Schopenhauer aveva ragione!
Il mondo è proprio una MIA RAPPRESENTAZIONE e a secondo di come “io vedo, sento, percepisco, mi emoziono, decodifico” formulo ragionamenti che sicuramente hanno validità per me, ma non per coloro che provengono da esperienze diverse dalle mie.
Se mi passa per l’anticamera del cervello un pensiero negativo, questo va ad influenzare il mio modo di interpretare un evento…e su quell’evento formulo considerazioni che sono mie…ma che per un altro individuo sono diverse.
In sostanza ciascuno di noi nell'affrontare degli eventi negativi, mette in atto una serie di strategie, dove la più razionale ci permette di aderire meglio alla realtà e trovare una soluzione . Ecco la difficoltà: condurre i pensieri a una dimensione razionale-logica che permetta di cambiare non solo le emozioni ma anche le azioni!
E’ evidente che il modo in cui ci sentiamo emotivamente dipende dalla nostra storia e da come noi viviamo l’attimo presente e se avvertiamo “qualcosa che non va, che ci crea disagio e sofferenza”, l’unica cosa veramente saggia da fare per ridurre la nostra sofferenza emotiva è sforzarsi di cambiare il proprio modo di pensare indipendentemente dall’approvazione che potremmo desiderare dalle persone che per noi sono significative.
Vedo il mondo, interpreto gli eventi…desidero stare bene…quindi, rimetto in un cantuccio il negativo e porto alla luce il positivo!
Mai Schopenhauer…è stato più vero! Vedo ciò che mi aspetto di vedere, sento ciò che il cammino fino ad oggi fatto mi fa sentire…La vita è dialettica, problematicità, caos..sta a me darle un ordine per vivere in armonia soprattutto con me stessa!
Amo il singolo e l’individualità…”un po’ di sano egoismo salva dal negativo”!

AnnaMaria Ponziani

Ama te stessa un pochino di più di quanto ami l’altro






E’ difficilissimo essere sereni, trovare quella tranquillità che ti consente di stare bene con te stessa e con gli altri e ti permette di “leggere” il mondo senza pregiudizi o stereotipi. Ognuno di noi, che ne sia consapevole o no, necessita di sicurezze cognitive, affettive e sociali…e quando una di queste vacilla, tutto viene riposto in discussione. Parlo dell’essere umano, ma in realtà mi riferisco a me stessa, ai miei bisogni e ai miei desideri che si scontrano con la realtà, quella realtà che molte volte è camuffata, contraffatta, caotica, ambivalente e apparente! Mia figlia, che ben mi conosce e che riesce a leggere anche i miei pensieri più nascosti, oggi mi ha detto: “Quando ti deciderai ad essere un po’ più egoista e a pensare in primo luogo al tuo benessere”? Ed io le ho risposto: “Cencio parla male di straccio”!!! In realtà occorre proteggerci, amarci, preservarci da ciò che fa vacillare l’immagine che abbiamo costruito di noi stessi, la percezione che abbiamo…ma, facile a dirsi ma molto difficile a farsi… Al post di ieri in cui si evidenziavano 5 norme: 1. SII IMPECCABILE CON LA PAROLA 2. NON PRENDERE NULLA IN MODO PERSONALE 3. NON SUPPORRE NULLA 4. FAI SEMPRE DEL TUO MEGLIO 5. NON GIUDICARE Aggiungo: 6. NON PERMETTERE A NESSUNO DI RACCONTARTI FREGNACCE, E DI FARTI SENTIRE INADEGUATA perché il tuo sentire è tuo e solo tuo, e nel momento in cui le tue emozioni vengono trattate con superficialità e sufficienza prendine atto e reagisci! 7. NON SERVE FAR FINTA DI NIENTE PERCHE’LA GOCCIA SCAVA NELLA ROCCIA! Ogni giorno dobbiamo confrontarci con NOI STESSI, IL MONDO REALE, LE ALTRE PERSONE, ma dato che con noi stessi siamo in compagnia 24 ore su 24, è necessario trovare la modalità corretta per andarci d’accordo! Non siamo monolitici ed uniformi, ma possiamo diversificarci in base agli ambiti ai quali ci si rapporta – possiamo sentirci eccellenti in un’attività, “mezze cartucce” in un’altra e totalmente imbranati e fuori posto in una terza; però, in ogni caso, quest'idea tende a proiettare su di noi un’ombra che può offuscare la corretta percezione del nostro valore di persone e delle nostre potenzialità. Un po’ come uno specchio rotto che ci invia immagini rarefatte e molteplici. Quando globalmente l’autostima è buona, si tende ad affrontare con sicurezza le diverse situazioni, adottando comportamenti propositivi, attivi ed efficaci; il risultato, com’è facile aspettarsi, è solitamente positivo, il che rafforza l’autostima in un circolo virtuoso. Viceversa, quando si ha poca stima di sé, ci si aspetta di non riuscire, di fallire e di conseguenza ci si ritira dall’azione o ci si impegna scarsamente, e per timore del comportamento e del giudizio altrui ci si può comportare in maniera inadeguata anche verso gli altri, attirando equivoci e fraintendimenti. L’aspettativa di fallire apre la strada al fallimento stesso, con un’ulteriore abbassamento dell’autostima: un circolo vizioso. E’ quindi importante imparare a non attribuire troppo peso alle nostre insicurezze e paure, anche perché si tende a credere che le proprie azioni ed aspetto siano notati e giudicati dagli altri in maniera largamente superiore a quanto avviene in realtà (il cosiddetto “effetto riflettore”). Altra tendenza comune è quella di spiegare il comportamento in termini di carattere e personalità, sottostimando il ruolo dei fattori legati al momento e alla situazione (”errore di attribuzione fondamentale”): nel caso di chi ha una bassa autostima, il rischio è attribuire sistematicamente le esperienze negative alle proprie capacità e caratteristiche (sottostimate), trascurando un’analisi più obiettiva del contesto. E’ quindi chiara l’importanza del mettere in discussione il concetto stesso che abbiamo di noi, quando ci accorgiamo che ci fa vivere male: sicuramente sarà stato generato - e tuttora sostenuto e viziato - da uno o più “errori cognitivi”, scorciatoie automatiche del pensiero che ci allontanano dall’obiettività di giudizio, essendo basate su premesse e meccanismi illogici. Ciò che le guida è uno stato emotivo nato da situazioni spiacevoli vissute in un determinato momento della nostra vita, che ha come “calcificato” la percezione di noi stessi, e che tende ad essere facilmente evocato di fronte a vissuti incerti e problematici. Esserne consapevoli è il primo passo per poterle identificare e contrastare, riconoscendone l’inconsistenza. Conclusione: ama te stessa un pochino di più di quanto ami l’altro…



AnnaMaria Ponziani

La mongolfiera





La Mongolfiera lascia il concreto terreno
per passeggiare tra gli zeffiri sereni.
Osserva impertinente le umane genti
che come piccole formiche
costruiscono passo dopo passo
il loro faticoso presente.
Segue la scia del vento,
nutrita da sogni,
veleggia danzando  sopra valli e colline.
Nutrita dalle polpose nuvole
e dissetata dalle rarefatte gocce di vita
esplora l’irrazionale vivere.
Il rumore del silenzio
resta abbagliato dalla profusione di colori
che danzano incuranti della loro bellezza.

La zavorra viene gettata
e tra il turbinio frenetico di pensieri
riesco a vedere ciò che l’ansia del viver quotidiano
offusca con le sue nebbie.
Non c’è più bussola  né mappa
ma solo desiderio folle di volare tra i sogni
e di questi saziarsi!
AnnaMaria Ponziani

Presente



Si cammina per andare,
non sempre sapendo dove,
là dove si acquieta l’anima e l’intelletto,
dove ragione e sentimento si bilanciano
in un equilibrio magico
di vita intessuta di trame vissute
e orditi da vivere.
Viviamo l’oggi come spettatori
che incuranti del tempo che fugge
osservano la frenetica vita con fare dubbioso,
e come attori protagonisti
che hanno in sé l’essenza di una scena,
della propria dinamica e dialettica esistenza.
L’azione dell’oggi,
sarà domani riflessione dell’agire,
con ricadute su ciò che pensiamo e su quanto amiamo.
E’ nel presente che si concretizzano
“l’atto aristotelico" di ciò che siamo
e la “potenza” di ciò che intimamente vorremmo essere.
Programmiamo oggi possibilità
nella forse illusione di vedere realizzato
il sogno tanto amato…
AnnaMaria Ponziani