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Godo la Domenica di questo giugno assolato
accompagnato dall’incessante frinire
delle baldanzose cicale,
che incuranti dell’afa, che domina incontrastata,
cantano il loro inno d’amore alla vita
accompagnate dallo schivo e sfuggente cuculo
arrivato dall’Africa.
La notte accoglie lo stridente squittio della civetta
e dell’allocco amanti del buio.
All’alba il merlo, la capinera, il fringuello e il cardellino
si esibiscono in un concerto
di aspettative di vita e ci ricordano
che ogni ora del giorno e della notte c’è voglia di vivere.
Giugno sparge i suoi colori sui campi infuocati,
macchie di rosso le corolle dei papaveri,
l’azzurro intenso dei fiordalisi,
accompagnati dal persistente profumo dei tigli
sussurrano un inno alla vita.
La poesia affascinata “di quel che è”
accoglie ogni aspetto di questo giorno donato…
accolto e custodito su una tavolozza di impressioni.
Attimi frementi di vita che ci fanno assaporare
la meraviglia di poter “godere dell’ora e qui”.
Da “Le Cianfrusaglie” di AnnaMaria
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