Post in evidenza

lunedì 27 febbraio 2012

L'istante in cui sono



La mia regola principale oggi è la capacità di vivere il qui e ora, ogni volta che la mia mente torna al passato o si proietta nel futuro, si distacca dall’unico momento della vita su cui ho potere: l’istante in cui sono.
Il passato è passato e non posso, purtroppo, più riviverlo o modificarlo, il futuro non lo conosco, posso solo immaginarlo, fare delle fantasie, ma tutto questo rischia di creare quelle emozioni negative che minano il mio presente.
Impariamo a vivere il presente, l’istante in cui ci troviamo, impariamo a dilatarlo, proprio come se fosse un’immensa piscina nella quale possiamo nuotare in lungo e in largo fino a quando lo desideriamo.
E’ un esercizio di consapevolezza che ci aiuta a stare bene in ogni attimo.
Proviamo a fare questo in ufficio, a casa, a scuola, quando siamo ansiosi e apprensivi:
concentriamoci, chiudiamo gli occhi per qualche istante e chiamiamo all’appello tutti i cinque sensi.
Alleniamoci a percepire l’odore del caffè o dell’inchiostro, il rumore della stampante, il profumo della resina dell'abete, i colori del tramonto e soffermiamoci ad osservare le cose che ci circondano… e ripetiamo a noi stessi: ”adesso le cose sono come devono essere, e io non mi oppongo, lascio che tutta vada come deve andare”.
Possiamo farlo a casa, seduti sul divano, oppure al risveglio, quando inizia la nostra giornata, anche se è piena di impegni e scadenze da rispettare...o semplicemente quando, come per me oggi, siamo a casa, nella casa che amiamo e che ci vede tristi, pensierosi, preoccupati, ma anche allegri, appagati, soddisfatti, entusiasti e desiderosi di vivere ora e qui...nonostante le mille limitqzioni che abbiamo.
Scopriremo che star bene è possibile…sempre!
Buona giornata amici!!!

-AnnaMaria Ponziani-

Amo quest'ora quieta



Ci sono sere
che vorresti fermare
il sole all'orizzonte,
prima che vada
a riposare
dietro le querce
alte là sul poggio.

Amo quest'ora quieta,
che più di ogni altra
mi parla
con semplice saggezza,
e riconduce a me
me stessa,
così come oggi io sono.

Non si può fermare il tempo,
nè imporgli di correre veloce,
occorre semplicemente
aspettare
che ogni minuto viva la sua vita.
-AnnaMaria Ponziani-

domenica 26 febbraio 2012

Tramonto su i monti Pisani




Alla sera, quando il cielo diventa
uno splendido rosso lucifero
i Monti Pisani vengono
dolcemente baciati
dalle nuvole che
si rincorrono al tramonto.
Il sole bacia le vette
che l'occhio scruta all'orizzonte,
e il pensiero va a baciare
quell'emozione che con il ricordo
scalda il cuore.
E' questa l'ora dell'attesa
e perfino il ciocco del caminetto acceso
si sposta con la fiamma
per baciar il tizzone ardente
che commosso ed intenerito
dà vita a nuova fiamma.
I rumori si attenuano
e una dolce melodia accompagna
il sole al suo riposo,
come io con il pensiero
mi accomodo sulla tua poltrrona
per farmi abbracciare
dal ricordo di te.
-AnnaMaria Ponziani-

sabato 25 febbraio 2012

Perdita



La perdita di una persona “amata” è un’esperienza devastante, deflagrante, totalizzante e solo se ci caliamo nella totalità del dolore sentito si può trovare la forza per “venirne fuori”, conviverci per rialzarci e guardare verso nuove mete è l'unica reazione saggia da considerare e attuare.
Il distacco è dolorosissimo, la sofferenza ci ha piegati, ma la consapevolezza che la vita è ancora in noi ci porta gradualmente ad asciugare le lacrime, ad acquisire una maggiore consapevolezza ed ammettere che “la morte si può sconfiggere grazie ai ricordi di vita vissuta che popolano il nostro essere”. 

Quando nelle situazioni problematiche
si trova la forza,
il desiderio,
lo stimolo per vedere il bicchiere mezzo pieno,
significa che “la vita vissuta a due”
non ti ha completamente lasciato orfano di te stesso.
Quanto ti è stato donato germoglia in te,
e quella mano sulla spalla,
quella carezza sulla guancia,
quei gesti che sono impregnati del tuo vissuto,
...e che erano “i suoi gesti”,
ti danno ancora quel calore
di cui hai bisogno.
I suoi sogni si realizzano
nel tuo presente
e il suo sorriso
ti sussurra....
“io sapevo che ci saresti riuscita”.
-AnnaMaria Ponziani-

venerdì 24 febbraio 2012

Perdite



La nostra vita, caro Mondo, è contrassegnata da “perdite”.
L'esperienza della “perdita” è connaturata con la VITA.
Perdiamo persone care, soffriamo, elaboriamo i nostri lutti, avvertiamo la mancanza e poi, impariamo a convivere con le nostre fragilità dovute al fatto che “quella persona profondamente amata ci manca, ci manca proprio tanto, tanto!”
Ed allora, l'unica cosa da fare è adattarci alle nuove situazioni, apprezzare l'attimo presente e curare le nostre ferite con l'aiuto degli altri.
Non possiamo essere autosufficienti in tutto.
Possiamo cercare di esserlo...ma non lo siamo!
Noi abbiamo bisogno di relazioni su cui contare, di cui fidarci e malgrado l'affannosa corsa all'individualismo dobbiamo ammettere di aver bisogno dell'assistenza emotiva, affettiva ed anche cognitiva degli altri, proprio perchè noi siamo anche ciò che gli altri ci dicono che siamo!
Ognuno di noi ha il suo modulo di reazione ai problemi, al dolore, alla sofferenza. Spesso ci rifugiamo nei ricordi di quello che è stato e che al presente non è più, così che anche il “ricordo” diventa strumento per la nostra “guarigione”, per la nostra nuova VITA.
Mi viene in mente quanto afferma la scrittrice americana Antoinette Bosco: 
 
“Non onoriamo coloro che non ci sono più se permettiamo al dolore di cambiarci a tal punto che loro non sarebbero in grado di riconoscerci come la persona che hanno conosciuto ed amato”!

Occorre lasciare che il dolore faccia il suo corso, sia per le perdite definitive proprie della morte, che le perdite semplicemente perchè noi non siamo più colei o colui di cui l'altro aveva bisogno...
Tutte le separazioni, sono perdite, perdite dolorose.
I cambiamenti sono lenti, lentissimi, ma avvengono e abbiamo il dovere di farli avvenire perchè solo così avremo un'opportunità di crescita, di aggiustamento di rotta, di nuova VITA.
Vivere è cambiamento e rinnovamento.
Occorre reinventarsi per andare sorridendo incontro a nuove esperienze.
E' una scelta difficile, dolorosa, lunga...ma è l'unica in grado di dare senso al dolore e alla VITA!
-AnnaMaria Ponziani-

mercoledì 22 febbraio 2012

Tempo



Il presente che viviamo
racchiude in sé il tempo passato,
e sorrisi e pianti
all'improvviso popolano
il quotidiano risvegliato
da una nota, un odore, un sapore.
Il tempo trascorre inesorabile,
ma nel suo presente
racchiude passato e futuro,
così che basta
un semplice alito di vento
per riportare alla memoria
ciò che non è più
e far sognare
ciò che non è ancora.
-AnnaMaria Ponziani-

martedì 21 febbraio 2012

21 febbraio 2012



Al mattino, appena sveglia
rintraccio le scie flebili
lasciate dai miei sogni,
le ripongo al sicuro
nel cassetto delle mie emozioni
e lì sono custodite
dai miei ricordi.
Oggi è un giorno in cui
i ricordi e i sogni
si fondono insieme,
i suoni e sapori ti conducono
per mano ad un tempo lontano
ma così vivo nella mente presente.
Oggi ricordo la promessa fatta,
i ventisei anniversari festeggiati
mi fanno compagnia
in questa stanza che
ancora oggi è satura del profumo di Te!
-AnnaMaria Ponziani-

Febbraio



Febbraio mese minuto
a cavallo tra il rigido inverno
e la vitale primavera
che freme bizzarra
nascondendosi agli occhi
che guardano ma non osservano.
Febbraio mese di odori e sapori
che impregnano le fessure dei muri
e si diffondono baldanzosi
tra burle e maschere
di vita vissuta,
forse agognata e intimamente desiderata.
Mattine di albe cristalline
e sere di tramonti infuocati
sature di odori e sapori
di gialli solari
e di aria tersa .
Febbraio mese di amori e promesse
sintesi di aromi, di essenze profumate
nascoste nel segreto ramo
ove la gemma vitale fa capolino
tra il rigore notturno
e l'abbraccio del sole mattutino.
-AnnaMaria Ponziani-

domenica 19 febbraio 2012

Ogni amore ha le sue regole



Ogni amore ha le sue regole
sfuggendo alle leggi della ragione
che vorrebbe organizzare, capire,
programmare, quantificare.

L'amore non ha vincoli,
sfugge ad ogni gabbia,
apre ogni serratura,
passa da ogni fessura
incurante di ciò che si “deve”
esauriente per ciò che si “vuole”.

L'amore è vita personale,
modo di osservare la realtà,
sentimento di sé attraverso l'altro.

L'amore di coppia è un “egoismo a due”
è ciò che dà forza per vivere,
esclude gli altri non per noncuranza
ma per sete di vita
e solo in colui che si ama
si trova il modo per dissetarsi.
-AnnaMaria Ponziani-

sabato 18 febbraio 2012

E' nella gioventù che ci prepariamo alla vecchiaia



E' nella gioventù che ci prepariamo a vivere la vecchiaia.
E' nella gioventù, quando l'animo è impaziente e scalpita che iniziamo a coltivare interessi che a poco a poco diventano il nostro stile di vita, passioni da coltivare per generare gioia, entusiasmo, desiderio.
Mi rendo conto oggi di aver avuto nella mia esistenza tanti privilegi e opportunità che non a tutti vengono offerti, regali che oggi mi salvano dalla “noia” e impegnano il mio tempo libero.
Grazie ai miei genitori ho avuto la grande fortuna di poter studiare, i miei insegnanti mi hanno avvicinato al gusto di un buon libro, hanno stimolato la mia curiosità di sapere, portandomi così a non sentirmi “mai arrivata” e a cercare instancabilmente di sapere sempre di più.
Nonna Maria, nella sua equilibrata semplicità di donna contadina, che sapeva a malapena solo scrivere il proprio nome e cognome, mi ha trasmesso la gioia di “cucinare” sperimentando nuove ricette per me e per le perone che amo.
E' grazie a mia madre se mi sono appassionata al ricamo, alla gioia di riuscire con l'ago e filo a produrre sfilature su i preziosi lini, cifre sulle camicie, fantasie che non solo appagano il mio desiderio di fare, ma soddisfano anche l'occhio che osserva.
Mio padre mi ha lasciato in eredità il suo amore per le piante, l'amore per la natura e “il saper pazientare” perchè occorre tempo per far fruttificare il seme che deve manifestare il suo splendore nel fiore.
Mio marito, compagno, amante, confidente, amico, mi ha trasmesso il gusto per lo scrivere, la gioia di studiare nuove culture, l'entusiasmo di capire da dove provengono tradizioni popolari, fiabe, costumi. E' grazie a lui se mi sono appassionata alla storia locale della mia terra e se amo così profondamente la mia Valdinievole. Oggi assaporo un bel brano musicale, sia di musica jazz che di musica classica, vado volentieri ad un concerto, perchè lui mi ha aiutata ad apprezzarne la melodia e gioire del suono.
Mio marito è stato il mio mentore ed è grazie ai suoi doni che ho compreso che “occorre dare tempo al tempo, saper aspettare e curare con passione e dedizione ciò che amiamo. E' nel rendersi cura delle persone e delle cose che impariamo a prenderci cura di noi stessi, a far fruttare i nostri talenti e colmare le nostre lacune”.
E' nella gioventù che occorre investire, perchè è quella l'età in cui il seme inizia a germogliare...
-AnnaMaria Ponziani-

venerdì 17 febbraio 2012

Oggi sono io che vengo a te



Oggi ti ho portato un tralcio
della nostra orchidea
che ho curato e amato
con dedizione giornaliera
in estate come in inverno,
al tepore gentile della primavera,
e al variopinto e profumato autunno.
Negli anni passati eri tu
che mi sorprendevi
con le margherite di campo,
i lunghi steli pesanti dei girasoli,
i biodani del nostro padule,
le profumate fresie bianche e gialle,
le rosse rose appassionate,
e le orchidee eleganti
nella loro splendente signorilità.
Oggi sono io che vengo a te
e ti dono i fiori delle piante
che tu mi hai con amore regalato.
Siamo nel mese della “promessa”,
tra pochi giorni
un anniversario mi ricorderà
che sono una donna fortunata.
E' grazie a te se ho
intensamente vissuto
la mia vita di moglie e di madre.
Oggi sono io
che vengo a te e ti porto
il fiore della pianta
che tu mi hai donato.
-AnnaMaria Ponziani-

mercoledì 15 febbraio 2012

Le nostre catene



Nietzsche affermava : “il vostro cattivo amore per voi stessi fa della vostra solitudine una prigione”
Quanta saggezza in queste parole!
Le persone che a livello epiteliale non si sopportano e cadono, quando si ritrovano sole con se stesse, in quella che forse superficialmente chiamiamo “depressione”, sono persone che non si piacciono abbastanza per riuscire a relazionarsi con il loro io, quell'Io profondo che non sempre riesce a palesarsi. Sono prigioniere della mancanza di amore di sé.
Hanno amato molto gli altri, ma questo lo hanno fatto a discapito di se stesse.
Quanto affermo è per mia diretta esperienza personale.
Ho sempre interpretato male il detto evangelico “ama gli altri come te stessa”....l'errore è stato nell'amare l'altro più di me stessa, così che, amando al di fuori di me...ho perso il “il mio me” e non è stato nè semplice nè tantomeno indolore recuperarlo.
Da poco tempo a questa parte sono riuscita ad aprire la mia prigione, e così facendo sto trovando un'Annamaria che non sapevo esistesse. La porta della prigione non trova chiavi giuste all'esterno del proprio vivere...è una porta che si apre solo dall'interno, e solo l'individuo che è in prigione può aprirla e decidere consapevolmente se uscirne.
La liberazione dalla prigionia nel proprio IO, inizia solo e unicamente, con l'esercizio quotidiano dell'amore di sé.
Ho scoperto questo...e dal momento in cui ho capito la verità del vivere proteggo me stessa da me stessa.
Non sono gli altri a tiranneggiarci e a imporci "norme, regole, azioni"...siamo noi stessi e solo NOI STESSI  possiamo liberaci dalle nostre catene!
-AnnaMaria Ponziani-

lunedì 13 febbraio 2012

Terapeutica poesia



La poesia riesce a fare ciò
che nella vita quotidiana
è così complicato fare.
Tra una parola e l'altra
si trova il modo per alleggerire
quell'animo soffocato
dalle ansie e dai timori,
per accantonare il negativo
e lasciar la porta socchiusa
al timido positivo.
La malinconia si trasfigura
per diventar ricordo,
guidare i passi verso
l'ignoto e misterioso domani
con il prezioso tesoro
del tempo già vissuto.
E' nella poesia
che l'animo si placa,
si immerge nell'emozione
di trasferire nelle parole
quanto è racchiuso nel riservato cuore
e negli introversi pensieri.
Compito altissimo quello
della poesia
che con fare impertinente
si fa spazio anche tra noi
dilettanti del verso
per aiutarci a far emergere
dal profondo tutto ciò
che vi è nascosto!
Terapeutica poesia
in te stasera io mi ranicchio
per ascoltare ciò che in me c'è
ma non so dire...
-AnnaMaria Ponziani-

Paesaggio



Il paesaggio è ciò che vediamo tramite i nostri pensieri più intimi,lo viviamo intriso della nostra cultura, lo assaporiamo con i nostri occhi e lo ascoltiamo con il nostro cuore. Non c'è paesaggio interiore che non solleciti la nostra consapevolezza, per questo abbiamo bisogno di ammirare ciò che ci circonda, immergerci nella sua visione e stabilire in noi quella sintonia e quel rispetto che ci consente di valorizzare ciò che amiamo... L'immagine sollecita la fantasia e ci guida là dove noi vorremmo immergerci e abbandonarci...Ognuno di noi, legge cosa vuole leggere, ammira ciò rigenera il suo equilibrio e si perde in ciò che segretamente desidera.
Amo profondamente l'autunno, avverto gli odori dell'inverno, mi scaldo con il tepore della primavera e mi lascio cullare dai colori, dalle essenze, dai sapori dell'estate che mentre camminiamo ci sommergono e ci riempiono di vita!
La primavera sta arrivando, nell'aria fredda e frizzante si avverte il suo prossimo risveglio!
-AnnaMaria Ponziani-

domenica 12 febbraio 2012

Certezze



L'essere umano, diversamente dagli altri esseri viventi, ha capacità razionali, utilizza quella che a partire da Aristotele viene comunemente definita logica, la scienza di tutte le scienze poiché è proprio lei che ricerca verità e certezze, cause ed effetti, correlazioni ed implicazioni, perchè è proprio nella natura dell'animale “uomo” cercare certezze a cui potersi aggrappare nel quotidiano. Se si pensa bene, l'ansia, che oggi sempre di più domina il nostro percepire ed agire, non è altro che il mancato controllo da parte della nostra logica della situazione che stiamo vivendo. L'uomo, pur di avere certezze, e la storia maestra di vita ce lo insegna, spesso si è affidato all'autorità costituita confidando nel fatto che questa non può sbagliare. Ciò ha messo a tacere il senso critico personale e ci si è rifugiati in magie, astrologie, superstizioni e anche religioni che dessero un “pacco” preconfezionato di certezze da “accettare” così comè!
Anche la paura, fa paura e si arriva proprio ad aver paura della paura, perchè non ci dà certezze. Non a caso l'effetto placebo riesce a vincere la paura della malattia, del dolore...e il farmaco miracolosamente farà effetto e funzionerà allo scopo mettendo in atto risorse immunitarie che possediamo e che spesso sono sopite. L'illusione della certezza nasce dal non comprendere che la gran parte di quello che noi viviamo e ricerchiamo è incerto e precario..Non esiste solo il bianco e il nero, ci sono molte sfumature di grigio, non c'è solo la logica binaria, il giusto e l'errato...Forse alle certezze dovremo sostituire le coerenze decisionali personali che sono sempre più difficili da sostenere.
La vita è problematicità, ciò che oggi è vero...domani può essere messo in dubbio perchè qualcosa di non considerato prende il sopravvento e fa sì che, ciò che era certo, diventi incerto!
Questa è la vita ed occorre essere flessibili, vedere e rivedere le proprie provvisorie e soggettive considerazioni!

-AnnaMaria Ponziani-

giovedì 9 febbraio 2012

Musica....



Oggi sono rimasta catturata dal canto melodioso che alcuni infreddoliti passerotti hanno prodotto appollaiati su i rami scarni del noce, che si ergono intrepidi e incuranti del freddo glaciale di questi giorni di febbraio, affacciati sulla vallata sottostante.
I suoni che mi hanno incantata e “fermata” dal mio sfaccendare casalingo, mi hanno fatto riflettere su come spesso sentiamo ma non ascoltiamo, guardiamo ma non osserviamo.
Tempo fa rimasi colpita dall'espressione meravigliata della mia nipotina che, colpita da un'immagine aveva sgranato gli occhi, la sua bocca era socchiusa...sembrava in attesa di un evento particolare che aveva concentrato tutta la sua attenzione.
Sofia vedeva con la gioia degli occhi e ascoltava con la meraviglia di chi non si aspetta un canto gioioso. Tutto il suo essere era proteso a “gustare” quel momento, ad assaporare ogni istante...
Ecco, oggi io sono stata attratta come Sofia..solo che lei, poi incurante dell'accaduto ha ripreso il suo allegro gioco, io da nonna mi sono fermata a riflettere e ad assaporare quanto di inaspettato mi era successo ed ho colto l'occasione per perdermi in Pacbell...
Buona musica a tutti!
-AnnaMaria Ponziani-

 http://www.youtube.com/watch?v=n5OTH3mj2Q8&feature=related

La mia barchetta



Il cammino breve conduce verso la nostra meta più vicina e da lì, solo da lì, avremo l'opportunità per partire per la scoperta di un altro luogo.
Mi sto domandando se ci sia veramente un luogo da raggiungere dentro o fuori da me o se semplicemente sia frutto della mia resistenza alle mareggiate improvvise della vita.
Mi sento su una piccola barchetta a remi in balìa dei marosi, mi ritrovo sospinta in qua e là e non ho modo di arginare l'evento improvviso. Sfioro gli scogli, poi all'improvviso mi ritrovo al largo in acque profonde ed oscure che non lasciano presagire niente di buono.
Oggi io e la mia piccola barca siamo ancorati al piccolo porto della dolcissima isola alla quale approdammo un po' di tempo fa...quanti bei momenti ho vissuto su questa isola, momenti che porterò con me, momenti che si sono trasformati in “memoria” e saranno il mio soccorso durante i giorni futuri, quando il silenzio e il vuoto avvicineranno la mia anima alla follia della solitudine mal vissuta perchè forse male interpretata, rifiutata invece che serenamente accettata.
Sto preparando la mia barchetta, anche se non è più così agile e scattante. Dimostra tutti i suoi anni, ma sembra volermi sussurrare al cuore: “Dai, non temere, vedrai che questa volta non ci faremo sbattere contro gli scogli aguzzi”
Preparo il bagaglio, sono indaffarata a fare tutto ciò che “il dovere dice di fare”, ma amo voltarmi a guardare la mia isola...e proprio nel momento in cui la osservo vorrei non aver mai raggiunto quel luogo che mi ha accolto con tanto amore, vorrei non aver conosciuto la dolcezza dei suoi succosi frutti, vorrei non aver mai ascoltato il vento frizzantino che scorre lungo le sue vallate, vorrei non essere mai giunta qui. Poi rifletto e mi dico che sono solo una sciocca...
Certo che vorrei!!! Sì, vorrei mille e mille volte ancora approdare alla mia isola perchè se qui non fossi giunta da quale luogo oggi potrei mai partire?
Se non avessi amato con tutta me stessa questo luogo non sarei quella che oggi sono, oggi sarei un'altra, un qualcosa di sconosciuto, straniero, un altro da me...comunque ciò che non sono!
Quando la mia barchetta sarà nuovamente tirata a lucido cercheremo di riprendere il largo....quando la mia anima sarà pronta per cercare l'isola che non c'è e conquistare utopia...lo faremo...
Oggi sono qui ed osservo la meta più vicina per proseguire verso un altro luogo...
-AnnaMaria Ponziani-

mercoledì 8 febbraio 2012

L'amicizia



L'amicizia è qualcosa che unisce e che evolve continuamente.
Quando due persone si incontrano, trovano quell'empatia che fa sì che l'una stia bene in compagnia dell'altra, anzi che ne ricerchi la compagnia, determinando inevitabilmente un rapporto di amicizia che dura nel tempo e che si evolve modificandosi e arricchendosi per entrambi.
Non è facile costruire un'amicizia vera, un'amicizia che racchiuda in sé tante qualità.
Un amico è colui/colei con il quale abbiamo affinità, uno specchio che ci rimanda la nostra immagine, che non è pietoso e timoroso di mettere in risalto le nostre luci ed ombre. Abbiamo bisogno di un polo dialettico con il quale confrontarci per migliorarci, conoscerci, scoprirci, accettarci. L'amico sta accanto, non indica se non suggerendo, accetta e osserva ed è osservato. Non c’è sesso, non c’è giudizio, non c’è nulla che separi.
Un amico è come un velo che sta sopra senza toccare, solo sfiorando, scaldando, proteggendo...
L'amico è colui che desideri sentire, con il quale fai lunghe chiacchierate al telefono, il primo ad essere infornato delle tue vittorie e delle tue sconfitte, delle tue paure e insicurezze, delle tue aspettative e dei tuoi sogni segreti.
L'amico è colui che ti prende a braccetto e con dolcezza e ti aiuta a rialzarti, o gode insieme a te di quanto la vita ti propone, che non ha bisogno di mille spiegazioni per comprendere il motivo dei tuoi occhi lucidi, che è presente nella tua vita perchè lo stare vicino fa bene ad entrambi. Se lui non ha desiderio di sentirti, di sapere come stai, cosa provi, cosa ti riserva la vita...allora non è un amico ma solo un conoscente che per un tratto della tua vita ti è vicino per uno scopo, perchè entrambi vi “servite”e se non crescete insieme vi siete poco utili.
L'amicizia è un rapporto a due, e come tale ha bisogno di un intervento attivo e costruttivo dei due protagonisti...è un paguro bernardo che si adatta alla sua conchiglia!
-AnnaMaria Ponziani-

sabato 4 febbraio 2012

Gli scogli della vita



Per essere dei bravi cuochi occorre saper mettere perfettamente insieme gli ingredienti, dosarli con maestria e dar vita a un cibo che accontenti gli occhi e il palato.
E' sempre necessario, in qualsiasi cosa ci si impegni, superare ostacoli, saper dosare ingredienti fondamentali che sono esperienze, fatti, storie cariche di dolori, gioie, malinconie, sofferenze, serenità e appagamento., in ogni realtà c'è il positivo e il negativo. L'uno serve all'altro per dare un giusto valore a quanto ci succede!
Senza la notte non gusteremmo il giorno,
senza la malattia non si apprezzerebbe la salute,
senza la paura non si ammirerebbe il coraggio,
senza l'egoismo non si valorizzerebbe l'altruismo...
La vita stessa è superamento di ostacoli, una lotta contro la malattia e il deperimento fisico, la ricerca dell'anima gemella, il bisogno di sicurezza e di appagamento, il desiderio di poterci realizzare.
Quando si è giovani non si pensa e si agisce di impulso, ma basta che qualcosa capiti a qualcuno che amiamo e tutto viene ridimensionato e rivalutato....
Sono gli ostacoli: alti, bassi, piccoli, grandi, improvvisi, aspettati...che impongono dialetticamente di vedere ogni cosa con occhi nuovi, con occhi che cercano un senso agli avvenimenti della vita e quando il senso non lo troviamo o ci abbandoniamo alla rabbia o ci rassegnamo alla ciclicità della vita e lottiamo come Titani pur sapendo che la nostra lotta non sempre darà i suoi frutti immediati...
Occorre essere perseveranti e rialzarsi con determinazione ogni volta che vorremmo adagiarci sulle sconfitte della vita!
Forse è proprio l'ineluttabilità della morte che ci fa apprezzare la vita!
-AnnaMaria Ponziani-

giovedì 2 febbraio 2012

Gardenia




Talvolta ci si sente un po' sconclusionati,
forse distaccati e perplessi.
E' passata una burrasca di emozioni
e di girovaghi pensieri,
così che alla pausa,
al silenzio e alla riflessione,
subentra la decisione
di affrontare l'ignoto e il cambiamento.
Freddi, coraggiosi e “bianchi”
per l'insieme di colore,
ci gettiamo il passato alle spalle
e ci riprogettiamo nel presente del “qui ed ora”
...assaporando l'intenso profumo della vita!
-AnnaMaria Ponziani-

mercoledì 1 febbraio 2012

In ogni fase della vita ho amato sognare.


In ogni fase della vita ho amato sognare.
Quando ero piccola mi rifugiavo sotto le coperte nelle fredde notti invernali, lasciavo vagare la mia immaginazione tra i verdi campi della campagna toscana, dove viveva mia nonna Maria, così che trovavo bianchi conigli, chiassose galline, e oche starnazzanti a farmi compagnia.
Da adolescente desideravo sognare ad occhi aperti sdraiata sotto la grande quercia del giardino. Con il mio naso all'insù, curiosavo tra i folti rami del mio amato albero cercando di inseguire le nubi sbarazzine che si rincorrevano nel cielo azzurro, assumendo le forme più strane e bizzarre, che trasportavano i miei pensieri su spiagge assolate, a cantare a squarciagola i motivi popolari della hit parade del momento.
Da giovane fidanzata mi rifugiavo tra le protettive braccia del mio amato ed insieme ci rappresentavamo la nostra casa “ideale” posta in campagna, con un bel giardino, un caldo caminetto in cucina, mensole stracolme di barattoli di marmellate, conserve e squisitezze da condividere con gli amici.
Da giovane moglie e madre, stesa sulla comoda poltrona della mia terrazza, sognavo le conquiste dei miei figli per diventare “protagonisti della loro vita” e il mio pensiero vagava al di là dei Monti Pisani e si crogiolava nell'assaporare le loro vittorie.
Oggi, da donna cinquantenne sogno tra i ricordi, e al di là dei confini della mia amata Valdinievole mi immergo nei profumi, nelle melodie, nei gusti del qui ed ora  e...lascio libero il mio sogno di vagare per poter trovare il luogo necessario ed indispensabile per concretizzarsi nel mio oggi quotidiano!
-AnnaMaria Ponziani-