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mercoledì 31 luglio 2024

30 Luglio 2024

 



Dalla canicola di questo fine luglio bollente

I pensieri sembrano conoscere molto bene

L’effetto della fata Morgana

Che fa intravedere oasi là dove solo il bollente sole

Fa da spavaldo padrone.

Provi a calmare quell’ansia da solitudine

Che imperversa negli spazi della casa

Dove vorresti trovare ciò che invece non c’è.

Ti muovi come un animale affamato

Alla ricerca di quella serenità che ormai non c’è più.

E’ la canicola di questo fine luglio bollente

Che ti imprigiona nelle sue trame…

Ma la pioggia libererà l’aria e la mente

Dall’affannosa ricerca di ciò che ora non c’è!

 

-da “Le Cianfrusaglie Preziose” di AnnaMaria-

lunedì 29 luglio 2024

…riflessioni sconclusionate al caldo di luglio riflettendo sulla cerimonia di inaugurazione delle olimpiadi 2024!

 



…riflessioni sconclusionate al caldo di luglio riflettendo sulla cerimonia di inaugurazione delle olimpiadi 2024!
 
Ho la grandissima fortuna di abitare in una vecchia casa con i muri spessi, lontana dal centro e tra il verde del colle di Monsummano. Il caldo, che in questo luglio assolato domina incontrastato, si scontra con le mura della mia casa, che se ben gestite, riescono a fare da barriera conservando all’interno degli spazi della casa una frescura che farebbe pensare all’uso di un moderno condizionatore, invece che ad un uso controllato delle aperture. La notte, finestre aperte per far entrare l’aria più fresca, e al mattino finestre e persiane chiuse per non disperdere la frescura accumulata.
Le cicale, in questo bollente luglio cantano durante il giorno il loro incessante messaggio d’amore e cessano il loro frinire solo alla sera, quando i grilli richiedono il loro spazio e ci fanno compagnia nei sonni notturni.
La valle durante il giorno è in fermento, ma qui, il tempo si dilata e gode di quanto la natura può spontaneamente donare a chi, come me, è in pensione e non deve più correre per svolgere le attività che la frenesia del vivere richiede. Per quelli come me, l’incessante corsa “del fare” non è più un problema, c’è il tempo per assaporare e gustare gli attimi del “dolce far niente” che guida i passi a “fare solo e unicamente ciò che si ama fare”.
Ho tempo per leggere, per ascoltare buona musica, per scribacchiare qualche riflessione sconclusionata e per stare in contatto con i miei pensieri che vagano nei tempi passati e fanno considerazioni inattuali e forse anacronistiche.
Cerco di stare informata su quanto succede in questo pazzo pazzo mondo e come ho sempre fatto traggo le mie conclusioni alla luce di quello che è il mio modo di interpretare quanto succede.
Ho guardato l’inaugurazione delle olimpiadi e ho cercato di essere aperta al nuovo senza farmi frenare dalle mie aspettative, che molte volte si scontrano con la realtà molto variegata dell’attimo contingente.
Parigi, è da sempre nell’immaginario collettivo la città dell’amore, della moda, della cultura, dell’immagine signorile e raffinata e forse, proprio per questo archetipo che le è stato assegnato, mi aspettavo una inaugurazione sulla “magica Senna” che rispettasse i canoni consolidati e non cadesse in trasgressioni estreme che potessero offendere “il comune pensiero”. Nell’insieme posso affermare che ho apprezzato il ritmo con cui “il cavaliere mascherato” percorreva gli spazi fino alla Piazza del Trocadero per far trionfare la bandiera olimpica, ma alcune scene, forse per il mio modo di vedere eccessive e provocatorie, mi hanno lasciata interdetta e perplessa sulla scenografia d‘insieme che, forse per voler essere troppo inclusiva, ha “offeso” coloro, che come me, sono forse dei tradizionalisti, e tengo a precisare non bigotti, ma rispettosi di quella tradizione con la quale nell’infanzia, nell’adolescenza e con ancora maggiore consapevolezza nell’età adulta ci siamo confrontati, e siamo cresciuti e responsabilizzati .
La cerimonia è stata prima di tutto una grandiosa e fastosa celebrazione della cultura francese: il corteo di delegazioni prima e i tedofori poi hanno attraversato tutti i luoghi più famosi della città, dal museo del Louvre, all’arco di Trionfo al parco Bois de Vincennes.
Per i francesi, popolo “preciso e puntiglioso”, non è stata certamente una bella immagine quella che a livello mondiale è stata fatta quando la bandiera olimpica con l’immagine dei cinque anelli è stata issata in modo errato: due cerchi in alto e tre in basso anziché tre anelli (blu, nero e rosso) nella parte superiore e due anelli (giallo e verde) nella parte inferiore.
Non voglio commentare il gruppo di drag queen e ballerine si è esibito in uno sgargiante riadattamento parodico dell’Ultima cena di Gesù con gli Apostoli prima della sua crocifissione perché, per me è stato di pessimo gusto indipendentemente che si sia credenti o agnostici.
Céline Dion, che ha cantato poco prima della conclusione della cerimonia, si è esibita in uno spettacolo grandioso: sulla Tour Eiffel ha cantato l’Hymne à l’amour di Édith Piaf, una delle cantanti più famose della storia recente francese, i cui brani accompagnano quasi in ogni occasione l’immagine della Francia nella cultura di massa e la sua interpretazione è stata talmente perfetta e azzeccata che non nascondo, mi ha profondamente commossa.
Ora…non ci resta che godere dei giochi e aspettare di vedere cosa ci proporranno per la chiusura…non credo che “i francesi” vorranno riscivolare su scene “discutibili e urticanti".
Buona olimpiade, nell’inclusione e nel rispetto di tutti e di tutto!!
 
-dalle “Cianfrusaglie Preziose ” di AnnaMaria-