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mercoledì 5 giugno 2013

Grazie alla mia III^ASUM




Monsummano Terme 6/06/2013



Cari ragazzi della mia III^ASUM, sì, mia perché questa classe la sento ormai parte integrante di me!
Vi ho conosciuti in questo lungo e faticoso anno scolastico, ho condiviso con voi le gioie, le preoccupazioni, i dolori, le sconfitte e le delusioni, ed ho cercato di fare tutto ciò che era nelle mie possibilità per aiutarvi a non perdere mai la speranza.
Sono stata insegnante di filosofia e coordinatrice, e un ruolo andava a confluire con l’altro senza però perdere la sua specificità.
Sicuramente con voi ho fatto molti errori, in alcuni casi sono stata superficiale e approssimativa, e di questo mi dispiace tantissimo, ma sappiate che in ogni momento trascorso insieme a voi ho cercato di farmi guidare da due motori fondamentali che danno sapore e gusto alla nostra vita: la ragione, che ha il compito di scegliere ciò che è più opportuno e corretto fare nel momento contingente, e il sentimento, che riveste di una tonalità affettiva il nostro comprendere e conseguentemente agire.
Non so che insegnante sono stata per voi, so però di aver cercato di farvi vedere in ogni situazione “il bicchiere mezzo pieno” invitandovi a sorridere e a reagire con determinazione anche quando era veramente problematico farlo.
Non dimenticatevi mai che per vivere occorre essere sempre pronti a sorridere!
Avete mai notato quanta difficoltà facciamo nel momento in cui ci troviamo dinanzi ad un volto serio, tirato, corrucciato, freddo e spesso perfino inespressivo?
Un volto arrabbiato dà per scontato che oggi è un giorno, se va tutto nel migliore dei modi, uguale ad ieri, ma può anche essere peggio, molto peggio. Quel volto appartiene ad una persona che non si aspetta niente di nuovo, che ha visto tutto ciò che c’è da vedere, che si lascia vivere perché niente e nessuno è in grado di entusiasmarla,  e la routine, il quotidiano, il tran tran scorrono nella loro apatia senza lasciare traccia.
Per vivere occorre avere la volontà di “essere con il sorriso sulle labbra”, rendere ogni giorno degno di essere vissuto, essere pronti a mettersi in gioco in prima persona, a rischiare la propria pelle per far emergere le nostre emozioni più profonde e mai, mai dare niente per scontato … perché a me la vita ha proprio insegnato che di scontato non c’è niente di niente!
Noi uomini abbiamo il dovere di rinnovarci, di costruire la nostra storia in modo unico ed irripetibile, impegnarci ad amare prima di tutto noi stessi, accettandoci con i nostri difetti,  ma con profonda onestà intellettuale riconoscere anche quali sono i nostri pregi.
E’ importante e necessario  rivalutare le persone che amiamo e delle quali abbiamo bisogno, le relazioni affettive che manifestano in mille modi la nostra profonda voglia di amare e di sentirci amati dall’anima gemella, dall’amica confidente, dal vicino di banco pronto ad ascoltarci.
La nostra vita ha bisogno, oggi più che mai, di benevolenza, di tenerezza, di accoglienza perché se si sorride alla vita tutti coloro che incontriamo sono pronti a “ri-sorriderci”, ad ascoltarci, a prenderci a braccetto e a gioire insieme a noi per tutto ciò che fa vibrare il nostro e il loro entusiasmo.
Non serve sezionare il nostro vissuto, né costruire con mille tasselli il mosaico della nostra esistenza … molte volte basta solo guardare con il sorriso degli occhi e della comprensione ciò che è stato e ciò che è … per far sì che le nebbie scompaiano e lascino il posto al caldo sole che nei grigiori dei cieli pronti a far burrasca fa tanta fatica a scaldare!
Non sempre è facile essere positivi ed ottimisti, specialmente quando i pensieri si affollano nella mente e il cuore grida,  ma in modo  “silenzioso”, il proprio dolore!
Ognuno di noi si ostina tenacemente a rimuginare e sbriciolare le questioni che ci assillano. Forse la soluzione è che non dobbiamo sminuzzare il problema, ma impegnarci a trovarne la soluzione.
E' deleterio e pessimista parlare sempre dei nostri problemi, delle cose che non vanno, degli affanni che ci assillano...sicuramente serve di più concentrarci su tutto ciò che invece va bene e che non è scontato che debba necessariamente andare bene!
Se vogliamo la pace, non dobbiamo parlare di guerra.
Se desideriamo il sorriso, scacciamo i volti seri.
Se vogliamo l'ottimismo, pensiamo positivo e la soluzione vedremo che arriverà a quel problema che con “la fronte corrugata, lo sguardo cupo, l'ansia alla gola” pensavamo non riuscire a risolvere!

Mi sono abituata a fare un passo alla volta, sia che io debba andare da qualche parte, sia che io voglia impegnarmi con determinazione in qualcosa, sia che io voglia costruire un rapporto, sia che io inizi a studiare qualcosa di nuovo di cui non so niente di niente.
Un passo, un passo alla volta senza aver fretta di arrivare, senza cercare scorciatoie che rischiano di farmi perdere la giusta rotta, senza facilitazioni che possono alleggerire il compito, ma che non gratificano per la meta conquistata.
Ho molto camminato nella mia vita, sia con le gambe che con il pensiero.
Ci sono stati giorni in cui ho pigramente riposato, mi sono avvolta in me stessa, ho fatto epoché sospendendo il giudizio, mi sono lasciata andare e ho riposato perché la strada che mi si parava dinanzi necessitava di una determinazione ferrea, ma anche di coraggio, decisione, intraprendenza, e la mia mente e il mio cuore non erano pronti a lottare. Poi, mi sono rialzata e un passo dopo l’altro ho fatto quello che dentro di me sentivo giusto fare.
Un passo alla volta … per tagliare  il traguardo … le grandi conquiste partono sempre dal singolo e dai piccoli passi quotidiani che vengono fatti per l’autonomia di noi stessi e di coloro che in un certo qual modo necessitano di noi! 
Un passo alla volta e saremo padroni di noi stessi!
Occorre camminare con le proprie gambe, non cercare stampelle.. e come dice il grande Gandhi “un passo alla volta mi basta”!
In questo momento di bilanci vorrei dirvi tante, ma proprio tante cose, ed è difficile riuscire ad essere contemporaneamente sintetici ma esaustivi. Non ci riuscirò, ma cercherò di lasciarvi il mio messaggio di “prof. fuori dai canoni”!
Ricordatevi che non sempre abbiamo la possibilità di riuscire a risolvere tutte le situazioni problematiche che la vita ci pone dinanzi, è allora che occorre fare un buon e corretto uso della ragione cercando di scavalcare, superare o anche semplicemente aggirare la difficoltà che ci sta limitando, ma è necessario farlo credendo nelle nostre possibilità, che sono tante tantissime se abbiamo l’ardire di farle emergere e di non farci sconfiggere dalla paura dell’insuccesso.
In tutto ciò che fate mettete un pezzo del vostro cuore, fatelo con determinazione e con passione lasciandovi coinvolgere dalle persone che avete vicine perché in ogni individuo c’è una strada che porta al bene ed occorre individuare quella fessura, quella porta per poter entrare con lui in sinergia  e cooperare per essere “lievito madre” fiduciosi nel risultato e nelle possibilità insite in noi per poterlo conseguire.
Non si può sopravvivere, occorre vivere!!!
Ma per farlo è necessario mettersi in gioco continuamente, non accontentarsi, non lasciarsi abbattere da coloro che ci guardano con sufficienza e che vogliono mettere in dubbio le nostre capacità.
Credete in voi ragazzi!
Fidatevi del vostro istinto, della vostra voglia di vivere, dei vostri sogni e non accontentatevi mai!
Siate sempre pronti a mettervi in discussione e a rivedere le vostre posizioni perché la strada che dovrete percorre sarà lunga, faticosa, irta di pericoli ma è la vostra strada e non servono le scorciatoie né gli indicatori forniti da altri. Quello che realmente occorre è la vostra determinazione, passione, decisione, caparbietà per riuscire a conseguire gli obiettivi desiderati.
Non giudicate mai senza sapere, perché tutti noi abbiamo bisogno di sentirci accolti, ascoltati, amati!
La vera essenza di un individuo, che sia maschio o femmina, giovane o vecchio, emerge dalla coerenza di quello che dice con quello che fa, da quanto si preoccupa di far star bene coloro che gli sono vicini nel rispetto di chi ha bisogni diversi dai suoi.
Sorridete alla vita perché la vita si innamori di voi.
Utilizzate i vostri errori e trasformateli in un tesoro prezioso a cui andare ad attingere con consapevolezza e determinazione. Ogni sbaglio fatto, sia per ognuno e per ciascuno un modo per rivedere se stesso e riprogrammare la rotta così da orientare le vele per sfruttare al meglio ciò che la vita ci dona.
Non so se mi verrà dato il trasferimento e andrò a Montecatini … ma so per certo che se rimarrò al Lorenzini sarò felice di essere la vostra insegnante … ma se così non sarà mi porterò via un pezzettino del vostro cuore perché questo anno con voi è stato un buon anno!
Non consentite a nessuno di farvi smettere di sognare e credere nella vita.
Vi voglio bene e vi ringrazio di tutto quello che mi avete donato.
Un abbraccio strinto strinto e forte forte nella certezza che:
se riuscirete ad ascoltare invece che a sentire,
a gustare invece che mangiare, ad osservare invece che vedere,
voi farete la differenza.


Tu che mi stai leggendo, ricorda che:
se dentro di te hai un sogno,
puoi chiuderlo a chiave in cassaforte,
puoi murarlo tra il cemento armato,
puoi rinchiuderlo nella caverna più inaccessibile,
ma...non riuscirai mai e poi mai a liberartene!
Da un angolo dei tuoi pensieri
lui a poco a poco smuoverà i cardini,
e quando meno te lo aspetti prenderà vita,
si impossesserà di te
e insieme conquisterete
la vostra meta!


Con tanta stima ed affetto

AnnaMaria Ponziani

2 commenti:

  1. Professoressaaaaaaaaaaaaa....sei riuscita a farmi commuovere! Penso che i tuoi ragazzi ti vogliano un mare di bene...ma anche tu a loro. Perchè dici che non sai se resterai con loro? Vai in pensione o ti trasferisci?
    Tu devi continuare ad insegnare perchè i tuoi alunni hanno tanto bisogno di persone come te! Ho l'impressione che il messaggio che hai loro dedicato sarà prezioso e ogni tanto, quando gli scogli della vita li feriranno, andranno a rileggerlo e con determinazione rialzeranno la testa! Grande prof...non cambiare mai!
    Buona fine anno scolastico...
    Avrai gli esami di stato?????

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  2. Buongiorno Gaetano.
    Non vado e non voglio andare in pensione. Ho solo chiesto il trasferimento per poter essere più vicina a casa, ma non so se lo avrò. Di una cosa sono certa: se me lo daranno inizialmente piangerò perchè il Liceo Lorenzini è nel cuore ed io in quella scuola sto proprio bene, ma gli anni camminano e la ragione consiglia di avvicinarsi a casa per rendere più agevole il lavoro da svolgere. A luglio sapremo le sorti future...nel frattempo faremo al meglio delle nostre possibilità gli esami di stato come commissario esterno!

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