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lunedì 10 giugno 2013

Un mappamondo di sogni





Stamani immagino la vita del domani
che potrebbe riscaldarci con un caldo sole,
far brillare gli occhi perché sazi di colore,
affinare il nostro udito saturo di suoni affettivi,
rendere piacevole il tatto alle carezze,
appagare l’olfatto con i profumi di chi ci ama,
e saziare il gusto della condivisione.
Questo è un “atlante” variopinto di sogni,
che origina un mappamondo,
in cui ogni stato d’essere
rimanda alla condivisione
di disegnare il presente
con quattro mani,
facendo sì che le trame desiderate
si intreccino e si generino l’una a contatto dell’altra.
Leggi i miei sogni e dagli vita
attraverso i tuoi!

AnnaMaria Ponziani

3 commenti:


  1. Non respingere i sogni perché sono sogni.
    Tutti i sogni possono
    essere realtà, se il sogno non finisce.
    La realtà è un sogno. Se sogniamo
    che la pietra è pietra, questo è la pietra.
    Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
    è un sognare, l'acqua, cristallina.
    La realtà traveste
    il sogno, e dice:
    "Io sono il sole, i cieli, l'amore".
    Ma mai si dilegua, mai passa,
    se fingiamo di credere che è più che un sogno.
    E viviamo sognandola.
    Sognare è il mezzo che l'anima ha
    perché non le fugga mai
    ciò che fuggirebbe se smettessimo
    di sognare che è realtà ciò che non esiste.
    Muore solo
    un amore che ha smesso di essere sognato
    fatto materia e che si cerca sulla terra.

    Pedro Salinas

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  2. Non sono niente.
    Non sarò mai niente.
    Non posso voler essere niente.
    A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.

    Finestre della mia stanza,
    della stanza di uno dei milioni al mondo che nessuno sa chi è
    (e se sapessero chi è, cosa saprebbero?),
    vi affacciate sul mistero di una via costantemente attraversata da gente,
    su una via inaccessibile a tutti i pensieri,
    reale, impossibilmente reale, certa, sconosciutamente certa,
    con il mistero delle cose sotto le pietre e gli esseri,
    con la morte che porta umidità nelle pareti e capelli bianchi negli uomini,
    con il Destino che guida la carretta di tutto sulla via del nulla.

    Oggi sono sconfitto, come se conoscessi la verità.
    Oggi sono lucido, come se stessi per morire,
    e non avessi altra fratellanza con le cose
    che un commiato, e questa casa e questo lato della via diventassero
    la fila di vagoni di un treno, e una partenza fischiata
    da dentro la mia testa,
    e una scossa dei miei nervi e uno scricchiolio di ossa nell'avvio.

    Oggi sono perplesso come chi ha pensato, trovato e dimenticato.
    Oggi sono diviso tra la lealtà che devo
    alla Tabaccheria dall'altra parte della strada, come cosa reale dal di fuori,
    e alla sensazione che tutto è sogno, come cosa reale dal di dentro.

    Fernando Pessoa, La Tabaccheria

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  3. Non smettere mai di sognare...è il sogno che nutre la vita!
    Notte di sogni...

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