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lunedì 20 febbraio 2023

Riflessioni sconclusionate…guardando un segnalibro.



Sono un’appassionata di segnalibri che acquisto in musei e località visitati.

Nei miei libri, dei quali sono gelosissima, è facilissimo trovare un segnalibro acquistato o un segnalibro da me costruito, disegnato o sul quale semplicemente ho scritto alcuni aforismi/frasi del libro che sto leggendo e che mi hanno colpita. E’ questo un mio modo di “ruminare e digerire” quello che mi incuriosisce e che non deve sfuggire via senza lasciare segno.

Oggi, sistemando alcuni libri di saghe familiari, delle quali sono appassionata, ho ritrovato un segnalibro a calamita comprato 6 anni fa al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid. Il segnalibro rappresenta lo splendido dipinto di Dalì, “Ragazza alla finestra”che ho avuto la fortuna di ammirare dal vivo.

Oggi è la vigilia del 21 febbraio, e per noi toscani, tale data ci ricorda che oggi è la “Primavera in mare”, la natura marina, un mese prima di quella terrestre si risveglia, si anima di nuova vita…e proprio questo segnalibro mi ha portato a fare delle considerazioni “sconclusionate” che dal quadro vanno alla vita di ognuno di noi.

Questo dipinto è del 1925 ed è stato eseguito da un giovane Dalì che ancora non si era approcciato al Surrealismo.

Di spalle possiamo vedere la giovanissima sorella, affacciata ad una finestra, probabilmente della sua abitazione, che si apre sul mare e che spazia al di là delle mura della casa. La giovane ammira il paesaggio che si presenta alla vista: un mare azzurro e increspato che termina su una spiaggia chiusa da una scogliera.

Le tende, sempre di colore azzurro, per la loro forma portano la brezza marina nella stanza dalle grigie mura. La ragazza è in una posa sensuale e leggera, il volto non è celato e questo porta lo sguardo dell’osservatore a contemplare l’esterno con ella e a far veleggiare il pensiero sulle calme onde del mare.

Sull’anta della vetrata di destra sono riflesse delle case bianche, le stesse che la donna sta ammirando e che forse rapiscono il suo pensiero perché vi immagina la vita dei nuclei familiari che vi abitano.

La domanda, dunque, nasce spontanea: cosa si palesa ai suoi occhi che noi non possiamo vedere? Cosa immagina? Cosa realmente vede? Su quale porzione di orizzonte è ancorato il suo pensiero?

Forse, al di là del mare, della scogliera che delimita la spiaggia la ragazza vede i propri sogni, i desideri di vita, i progetti di lavoro, i sentimenti, su se stessa, su ciò che è e su ciò che ambisce ad essere.

È questo un quadro che da sempre mi ha affascinata perché intriso di vita concreta, di sogni e realtà che a braccetto camminano nella vita di ognuno di noi.

Ed ecco che colgo una similitudine di quando il mio sguardo si posa sulla mia Valdinievole, anch’io, come Aña Maria, sorella di Salvator Dalì che nel 1925 aveva 17 anni, guardo al di là di quello che l’occhio vede e mi perdo nell’immagine dei Monti Pisani che delimitano il mio orizzonte  e il mio pensiero fugge via libero dai contorni presenti per appollaiarsi come la nottola di Minerva su ciò che è stato e ciò che potrà essere, mi lascio traportare via dal momento concreto per andarmi ad accoccolarmi a momenti vissuti in cui il qui ed ora si immerge in suoni, odori e sapori fatti di affetto e prospettive di vita.

Il tempo di Dalì veniva scandito da orologi fusi intrisi di ricordi, pensieri e speranze… Da quel mare, che tralascia profumi di una primavera in arrivo satura di aspettative e spensieratezza del giorno che verrà, lasciamoci trasportare in una realtà che sia calibrata sulle nostre più segrete necessità di vivere pienamente il nostro tempo presente, per essere lievito di nuove frontiere da visitare e accogliere per realizzare noi stessi e la nostra necessità di “essere”.

Dalì non ha dipendo un quadro ma una prospettiva di vita!

(da “Le Cianfrusaglie Preziose” di AnnaMaria)

 

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