Bene e male...
due concetti relativi perchè dipendenti da ciò in cui crediamo e da ciò in cui speriamo. E' la nostra visione del mondo che dà senso alla vita, alla nostra vita!
Esiste un “bene” che è un bene per me, ma non necessariamente è un bene per qualcun' altro. La nostra mente per sua stessa natura ha bisogno di definire la soglia che separa il bene dal male...ma...le conclusioni a cui arriva sono sempre dipendenti dalle frazioni di verità da cui è partita per seguire i suoi ragionamenti. Per questo sono convinta che esistono moltissime conoscenze relative ma non “conoscenze” di verità assolute. Certo, non parlo di fede, ma di conoscenze, e queste sono tali solo se riferite ad un contesto, ad un tempo, ad uno spazio e a un modello di vita. Tutto è vero...fino a quando io non trovo un qualcosa che è ancora più “comprendente la mia verità”!
Anche le conoscenze fisiche sono relative al mondo che conosciamo. Non sappiamo perchè esistano le leggi fisiche che governano il nostro universo. Sappiamo solo che ci sono e si ripetono con una certa regolarità al punto da poterle definire leggi. Ma sono relative al nostro spazio-tempo.
Allora non vi è soluzione al dilemma? Non è possibile stabilire un bene e male assoluto?
Forse l'unica soluzione è “parlare del mio bene e del mio male”...il resto è troppo lontano da me!
-AnnaMaria Ponziani-
Ciascuno è rappresentato da una medaglia con il suo dritto e il suo rovescio: non ce ne sono di uguali e l'elemento che le distingue di più non sono "le immagini", quanto il tipo di "lega";
RispondiEliminaIl nostro gradimento dipende dal "suono" che riusciamo a generare, ... tantopiù se questo riesce a favorire appaganti risonanze ...
Il bene e il male sono i due piatti contrapposti della bilancia che pesa il nostro vivere quotidiano. Se uno diventa eccessivamente pesante, l'altro rimane nell'ombra in attesa che l'equilibrio abbia modo di manifestarsi e riportare “giustizia” laddove uno dei due ha avuto la supremazia.
RispondiEliminaIl "suono" prodotto dell'incontro...dipende dalle attese che si sono generate. Esistono melodie che durano nel tempo e addolciscono l'armonie e altre che nascono e muiono come fuochi fatui...
Trovo faticoso comprenderlo, anche se l'ambiente orienta le "mie" preferenze e mi dà un quadro del bene e del male (e aggiungerei del bello e del brutto) e mi fa credere che il mio pensiero abbia il crisma dell'oggettività, ... ma so che non è così! ... Non ricordo chi, ... (mi sembra Kant ?!) sosteneva che se ciascuno di noi nascesse con degli "occhiali con lenti rosse", ... la nostra realtà non potrebbe che "tendere" al rosso; un altro signore (pensatore famoso) sosteneva che la nostra società (quella occidentale, a partire dalla Grecia antica, sia stata ingabbiata dalla razionalità e privata (limitata) nella sua parte creativa ... Chissà!
RispondiEliminaChe dire poi del bello o del brutto che quotidianamente ci induce a considerazioni che dell'oggettività (quella fantasticata ??!!) non hanno, secondo me, nemmeno la più pallida essenza?
Eppure tutto (convintamente penso tutto!) ruota su questi aleatori parametri, ... situazioni virtuose contrapposte ad altre tragiche.
La realtà ci propone situazioni nelle quali possiamo solo adagiarci: stupirci che qualsiasi angolo della terra abbia la sua "vita", ... la dice lunga, ... i vari adattamenti si sono avuti e per esigenze contingenti: un "bel" naso a patata può essere più funzionale di altri "alla francese", ... gli abiti firmati espletano le stesse funzioni di quelli senza firma e magari acquistati sul banco dell'usato! ... ecc. (mi si consenta la conclusione riduttiva e semplicistica).
Con queste "minimaliste" premesse, rimane che ciascuno nella sua essenza può essere raffigurato come un caleidoscopio che in funzione dei colori dei quali ha potuto disporre o per responsabilità di chi lo ha "agitato", dà un'immagine che può essere apprezzata da un altro osservatore/caleidoscopio: se per magia questi due caleidoscopi riuscissero a integrare i rispettivi cocci e dare a questa la giusta illuminazione, ecco che ...
Ci sono percorsi che conducono a compatibilità, come avviene per i suoni prodotti dagli strumenti musicali (non è noto perché), comunque le sequenze di suoni, risultano armonici e gradevoli, se sono caratterizzati da rapporti precisi, ... quindi quando si riesce a "suonare" in tali modi e si è compresa la tecnica degli accordi, viene voglia di andare avanti e "progettare" ...
“Chi sono io?” Chiese un giovane ad un maestro di spiritualità.
RispondiElimina“Sei quello che pensi”. rispose il saggio.
“Te lo spiego con una piccola storia” rispose il saggio.
Un giorno, dalle mura di una città, verso il tramonto si videro sulla linea dell’orizzonte
due persone che si abbracciavano.
“Sono un papà e una mamma”, pensò una bambina innocente.
“Sono due amanti”, pensò un uomo dal cuore torbido.
“Sono due amici che s’incontrano dopo molti anni”, pensò un uomo solo.
“Sono due mercanti che hanno concluso un buon affare”, pensò un uomo avido di denaro.
“E’ un padre che abbraccia un figlio di ritorno dalla guerra”, pensò una donna dall’anima tenera.
“E’ una figlia che abbraccia il padre di ritorno da un viaggio”, pensò un uomo addolorato per la morte di una figlia.
“Sono due innamorati”, pensò una ragazza che sognava l’amore.
“Sono due uomini che lottano all’ultimo sangue”, pensò un assassino.
“Chissà perché si abbracciano”, pensò un uomo dal cuore arido.
“Che bello vedere due persone che si abbracciano”, pensò un uomo di Dio.
“Ogni pensiero”, concluse il maestro, ” rivela a te stesso quello che sei.”
-Yogananda-
Siamo continuamente alla ricerca del guanto per la nostra mano, della scarpa per il nostro piede....e ogni visione della realtà, come afferma l'amico Kant, diventa rosa...se le lenti indossate sono rosa...!
Si può progettare, certo, ma per farlo occorre essere in due perchè solo in "coppia" si riesce ad assaporare il vero gusto della vita!