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domenica 4 marzo 2012

I figli educano



Più passano gli anni, più mi rendo conto di come i miei figli mi hanno e mi stanno educando...forse quasi come i miei alunni.
I figli ricercano in noi genitori la “regola”, la “norma” il limite.
La consapevolezza che loro ci sono, ci osservano, ci scrutano dentro l'animo, mi impone di cercare di dare il meglio di me anche quando non ne ho alcuna voglia, sono stanca e vorrei semplicemente gingillarmi nel dolce far niente.
Essere coerenti costa fatica, ma è proprio la coerenza che ci educa e ci consente di lasciarci educare dagli altri.
Ha ragione Rousseau quando afferma che “occorre perdere tempo se vogliamo guadagnare tempo”. Tutto ha un suo evolversi ed è proprio la dinamica della vita che ci insegna a non avere fretta. Occorre sapere aspettare, credere in quella che io chiamo “onda lunga” e poi, se abbiamo ben operato, i fiori germoglieranno e si trasformeranno in frutti.
Non chiediamo agli altri ciò che non siamo in grado di chiedere a noi stessi. Se siamo coerenti siamo anche comprensivi con noi stessi e con gli altri....quegli altri che cercano in noi il modello, che si aspettano risposte che noi non siamo in grado di dare perchè questo è compito della vita e noi dobbiamo solo “esserci”, quando la nostra presenza viene richiesta, quando veniamo interpellati non solo perchè genitori o insegnanti, ma perchè in primo luogo noi stessi, con la nostra condotta, siamo ciò che forse a loro serve.
Occorre metterci in prima linea ed essere sempre pronti a mettersi in gioco, anche quando si rischia di perdere...

-AnnaMaria Ponziani-

1 commento:

  1. Durante una trasmissione radiofonica che mi capitò di ascoltare, uno psicologo, sorridendo, asserì: "io non ho mai sbagliato in quello che 'ho fatto'"! ... Poi aggiunse: "Come non ha mai sbagliato nessuno nel loro 'autonomo' agire".
    Ciascuno di noi, quando agisce lo fa seguendo le personali logiche mutuate dal contesto socio culturale che lo hanno 'formato' fino ai momenti antecedenti ogni azione.
    Rimane comunque, per ciascuno di noi, l'intima soddisfazione (o insoddisfazione) per quelli che sono gli esiti o 'le posizioni' raggiunte sino a quel momento.
    Non conosco Rousseau e non saprei se 'occorre perder tempo se per guadagnare tempo', però sono certo che almeno per me le sollecitazioni producono un effetto terribile, ... anche se riesco (mi sembra) a percepire con gratitudine quando nei miei riguardi vengono usate indulgenza e pazienza.
    E' regola consolidata che i figli non sono proprietà di chi li ha generati, ma questo è molto più facile nel regno animale, ... tra i cosiddetti umani la 'cultura' non ha fatto altro che imporre regole e comportamenti che impegnano molto di più che gli istinti.
    Benché i figli (da sempre) non abbiano mai chiesto il permesso di nascere, qualsiasi figlio che poi diventa genitore, (non è chiaro quanto per trionfo dell'amore) si pone mille domande su quanto fatto o sia ancora da fare, ... specialmente al momento attuale.
    Essere un esempio, o un riferimento significativo e oggettivamente valido ha milioni di variabili, compresa la fortuna!
    Le condizioni contestuali determinano e di molto le condizioni più o meno favorevoli per essere un riferimento virtuoso per i figli, e qui si apre uno scenario tra i più complessi da comprendere.
    Ogni figlio è a sé, mille sfumature più o meno intense; mille problemi avvertiti e non sempre affrontati per incapacità di essere 'sincroni' e quindi utili; molto spesso, prima di poter dire qualcosa che crediamo possa far presa, è necessario fare mille osservazioni, mille appostamenti, ... per poi comunque spesso fallire!
    Per poter incidere è necessario essere adulti (?!) e per essere tali la serenità (ci sarebbe un altro innominabile stato d'animo) è una componente importantissima. La serenità (e altro) si può trovare al 51 % all'interno di noi, ma l'altro 49 ci dovrebbe arrivare dall'esterno; ... già per me l'idea di avvertire qualcuno che mi mostra 'attenzione', anche se non posso ancora dire che mi fa star bene, posso con certezza affermare che mi fa sentire molto meglio e ...

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