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martedì 10 febbraio 2015

Storia di poesia









Rileggo il mio tempo passato
attraverso le parole scritte
su un vecchio quaderno
ormai saturo di poesie e
riflessioni sconclusionate.
Ecco la parola che fissa uno stato d’animo
intriso di emozione
e mi riporta a un sorriso innamorato,
a un pensiero malinconico,
a una lacrima nascosta,
a un flusso di malinconia.
Sono le parole che si incarnano
nelle tiepide albe della vita
e nei luciferi tramonti dei sentimenti,
quando l’emozione è così acuta
che nessuna parola è adatta
per descriverla nell’attimo presente.
Ci sono le tempeste e le bonacce
del tempo passato, arricchito
da mete faticosamente conquistate
e cadute rovinose
che hanno ammaccato ogni parte del mio corpo.
Si vive e  dialetticamente si cambia
per poi rileggere ciò che è stato e ciò
che vive presente in noi.
AnnaMaria Ponziani

3 commenti:

  1. Spero ardentemente che nel tuo quaderno ci sia una riga che ricordi un livornese pazzo, per quel che poteva essere e che non è stato, per il batticuore, per un sogno che si è spento prima ancora di nascere. Teneri ricordi da conservare con cura ed affetto.

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    1. Tutto ciò che è stato, o anche solo desiderato o sognato, fa parte di noi...è nello scrigno della vita come riserva per i giorni bui!
      Non sì può dimenticare un uomo livornese istriano....

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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