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mercoledì 10 febbraio 2016

Me stessa



Ho avuto bisogno di smontare
ogni pezzo di me stessa
per potermi ricostruire e rigenerare
in questi ultimi dieci anni.
Mi sono rifugiata nei ricordi,
ho rivisitato il mio tempo
di ragazza, moglie e madre,
ho vissuto il sentirmi orfana di e stessa,
per riuscire ad immergermi
e a farmi sommergere dall'ineluttabilità della vita.
Ho toccato gli abissi della malinconia e della tristezza,
mi sono isolata da tutto e da tutti
pur cercando di nascondere
le brucianti lacrime.
Ho quotidianamnte indossato maschere di sorrisi
per non leggere la pietà negli occhi altrui,
ho lottato come un Sisifo
per non sommergere i miei figli
con le mie brucianti ferite
e aiutarli a credere nella gioia di vivere.

Oggi mi trovo ad essere una nuova donna,
una madre e una nonna,
grata di poter essere ora e qui
e godere di ciò che la vita
è ancora in grado di donarmi.
Oggi non c'è il sogno dell'adolescente,
né le aspettative della giovane moglie e madre,
ma la semplice consapevolezza
di aver avuto tanto da tutti coloro che
mi hanno accompagnata a sentirmi ciò che oggi sono.
Oggi, nella mia tarda maturità,
sento di essere donna felice per ciò che ho vissuto
e per tutto ciò che ancora potrò vivere.
Grazie alla vita e a chi mi ha amata e mi ama!

(da “Le Cianfrusaglie” di AnnaMaria)

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