Al mattino, i monti Pisani
sono abbracciati dalla foschia
che si è posata sulla vita della vallata,
il sole fatica a fendere quella coltre
che nell’indistinto fa immaginare
il riprendere delle attività giornaliere.
La terra nuda è scaldata dal tappeto colorato
delle variopinte foglie che si contendono
i gialli e i rossi vermigli degli aceri silenziosi.
L’anima rispettosa del silenzio
sommerge uomini e cose,
lascia spazio all’alchimia di novembre
che ci prepara al sonno dell’inverno
accompagnata dal ritmato
gracchiare delle cornacchie.
La malinconia, a braccetto della nostalgia,
si crogiola nelle note di Vivaldi
che scandiscono il divenire del tempo.
(da “Le Cianfrusaglie di AnnaMaria” )

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