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giovedì 3 maggio 2012

Sogno, riserva della cambusa



Il sogno che durante le lunghe notti insonni
si accoccola nei segreti pensieri,
è la riserva della cambusa
quando ormai i viveri scarseggiano,
è la provvidenziale pioggia
nell'arsura estiva pomeridiana,
la barca che si avvicina per il naufrago,
il caldo e soffice mantello che protegge la pelle
dalla gelida e sferzante tramontana.
Sogno ricamato con desideri nascosti,
celati mirabilmente all'occhio altrui.
Si nutre di speranze fragili come teneri arbusti,
trasparente e luccicante come cristalli,
colorato come tramonti,
odoroso come inafferrabili aromi.
Il sogno rivisita spazi già conosciuti
in compagnia di volti amati,
con sapori gratificanti
ed emozioni gioiose di un tempo tanto amato.
E' nel ricordo la felicità di un sogno,
che oltrepassa i limiti
del contingente vivere,
e si ancora a ciò che è stato
per riassaporare almeno la rimembranza
dell'emozione provata e mai dimenticata.
Il volto accenna ad un abbozzato sorriso
e quel sogno si riappropria di te,
ti conduce a scrivere
per narrare l'inafferabile vita
che senti scalpitare in te.
Come un ottimo vino
lascia che i ricordi decantino nell'intimo
e vadano a nutrire l'attimo presente
che ha fame e sete e cerca il nutrimento
per non farsi sopraffare
dalla sordita sofferenza che è in te.
Non abbandonare il tuo sogno...
parola, dopo parola,
lascialo scrivere
perchè forse è l'unico modo
per continuare a vivere in te.
-AnnaMaria Ponziani-

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