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giovedì 14 luglio 2016

"Lamporecchio, profumo di estate"





Amo lasciar immergere lo sguardo
nel prato spontaneo che incurante
dell’ordine prestabilito
lascia liberi di inneggiare al sole
i gialli intensi dell’iperico,
gli azzurri della cicoria,
le bianche ombrelle profumate
della carota selvatica.
L’aria, intrisa di caldo,
emana i suoi preziosi profumi selvatici
che mescolano immagini e ricordi
intrisi dell’acuto odore di erba tagliata.
La mia memoria olfattiva
mi riporta alle corse nei campi,
alle merende in campagna
con il casalingo pane condito con il
profumato pomodoro e basilico,
alle scorribande di noi ragazzi
sui marciapiedi del paese di zia Lola.
A Lamporecchio, sulle pendici occidentali
del Montalbano che annuncia
il magico Padule di Fucecchio,
c’è la mia sintesi di vita
che collega lo ieri con il domani tramite l’oggi.
Da nonna ripercorro ciò che è stato
per costruire ciò che sarà.
Negli aromi dei profumi selvatici
mi ritrovo nonna bambina innamorata della vita!

(da “Le Cianfrusaglie” di Anna Maria)

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