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venerdì 30 settembre 2011

Ciò che vedere non si può


Le nuvole sono soffici, le osservo e penso
a come è bello lasciarsi trasportare in alto
e osservare tutto ciò che c'è
e vivere nell'inconsapevolezza di non essere
né osservato né considerato.
Dalla nuvola, la mia immaginazione
scruta la vallata e si accorge
degli innumerevoli affanni di coloro
che ci sono, camminano, agiscono,
ma sono nell'anonimato,
come colui che con tenacia e fermezza
combatte ma si sente profugo
nella partita della vita.
Dall'alto si perdono i particolari
e ci si immerge nell'insieme
che non è distinzione
ma generalizzazione.
L'uno si confonde con i molti
ma ogni singolo ha una sua storia,
un suo visssuto che non si può né annullare,
né modificare, ma solo accettare.
La mia mente si diverte ad affidarsi
all'immaginazione
e spazia libera godendo di poter
accedere nei meandri che
lo spazio e il tempo incasellano
ma che la mente e il cuore liberano.
Mi osservo come altro da me
e mi immergo in quello che è
ma che “vedere non si può”!
-AnnaMaria Ponziani-

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